MORTARA - La basilica di San Lorenzo ospiterà questa mattina, mercoledì 3 febbraio, alle 10, i funerali di Giuseppina Morando, da tutti conosciuta come Giuse. Una scomparsa improvvisa, che ha lasciato la città sgomenta, avvenuta nelle prime ore del primo giorno di febbraio. Inutili i tempestivi soccorsi da parte del figlio Simone Lambra e del personale del 118 prontamente intervenuto nell’abitazione di Giuse Morando intorno alle 4 del mattino della notte tra domenica e lunedì. Un malore fatale l’ha stroncata, già provata da problemi di cuore. Aveva 65 anni. Conosciutissima in città, aveva dedicato l’intera sua esistenza al servizio degli altri, di tutte le generazioni. Dapprima come maestra d’asilo, lavoro che aveva intrapreso subito dopo il diploma magistrale e poi, dagli anni Novanta, come impiegata comunale, diventando il punto di riferimento dell’ufficio dei Servizi sociali per oltre 25 anni. Proprio al municipio Giuse Morando aveva dedicato gran parte della sua vita, ma nel tempo libero aveva saputo farsi apprezzare e voler bene da tutti anche attraverso un’intensa attività di volontariato, attraverso l’Oftal, e con la sua attivissima collaborazione con la Compagnia dialettale mortarese. Il suo ruolo di suor Pia, la ruspante religiosa spesso sul palco dell’Angelicum accanto a Ermanno Lesca, Carlo Ferraris, Pierino Gè, Teresio Papetti, Massimo Ricci e al suo stesso figlio Simone, se lo ricordano tutti. Grazie alla passione per la recitazione Giuse Morando ha potuto trasmettere al pubblico mortarese la sua grandissima vitalità, che trasferiva anche sul lavoro nel delicato incarico di responsabile dei Servizi sociali, a stretto contatto con i bisogni di tantissime famiglie della città. Con la sua improvvisa scomparsa si sgretola indubbiamente anche una colonna del municipio, una professionista rappresentante di una generazione che viveva il ruolo di impiegata di servizio pubblico in una maniera che, forse, difficilmente, si potrà apprezzare ancora in futuro.L’ultimo saluto a Giuseppina Morando questa mattina, mercoledì 3 febbraio, alle 10 nella basilica di San Lorenzo.Riccardo Ca