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CILAVEGNA – Il verdetto più clamoroso arriva dal paese degli asparagi. 
I “bene informati” della vigilia, o almeno qualcuno di loro, aveva già ventilato un ribaltone. 
Ha vinto il cambiamento, quello completo. 
Manuel Maggio, civica “Attiva Cilavegna”, 32 anni, commerciante e studente di Scienze politiche, rappresentava il volto nuovo, quello inesperto ma con voglia di fare. 
Tanto è bastato per battere chi è lì da sempre. Un centro-destra unito, dati alla mano, avrebbe trionfato senza problemi. Invece era diviso: Giuseppe Colli (“Insieme per Cilavegna”), che godeva dell’appoggio di Lega e Fratelli d’Italia, e Giovanna Falzone (“Scelta civica per Cilavegna”), con quello esterno di Forza Italia, si sono sfidati dopo essere stati alleati da 15 anni. 
Ci hanno rimesso entrambi e dovranno affrontare un’opposizione che sarà “senza sconti”. 
Maggio, invece, civico puro anche se tendente verso il centro-sinistra, si è tenuto stretto i suoi voti (1058, contro gli 899 di Colli e i 786 di Falzone) e ha puntato sul programma. 
La sua vice sarà Valeria Sacchetti, la più votata in assoluto. 
Gli altri assessori verranno comunicati nei prossimi giorni. In minoranza entrano anche Cinzia Canazza e Riccardo Iannì. 
“La gente – è il commento del nuovo sindaco – cercava un cambiamento. Abbiamo captato questo bisogno e ci siamo proposti: già da oggi siamo a disposizione dei cittadini, di tutti, per migliorare il paese. Non eravamo i favoriti, è stato premiato il lavoro svolto in campagna elettorale. La priorità è il mercato, un tema molto sentito da quando è stato spostato dai miei predecessori”. 
A destra si raccolgono i cocci. Qualcuno vocifera che l’errore di Colli sia stato “puntare troppo su Casa Serena”. 
La rsa più grande della Provincia sarà infatti un’altra questione da risolvere, con la nomina del presidente. 

Davide Maniaci