CANDIA – Le quote del Clir di proprietà del Comune restano al municipio. Il Tribunale di Pavia ha congelato la cessione delle azioni della società, ora in liquidazione, dal Comune guidato dal sindaco Stefano Tonetti all’ex consorzio. Di fatto il Tribunale pavese si è pronunciato riconoscendo la propria incompetenza sulla questione, ma condannando il municipio a pagare oltre 5mila euro di spese legali. La battaglia legale risale al 2019: all’epoca dei fatti Candia e altri Comuni avevano deciso di cedere le quote della società di cui erano soci. Non avendo trovato acquirenti e dopo aver conferito ad altri il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, svolto in precedenza dal Clir, i municipi avevano la pretesa che le azioni venissero acquisite “in pancia” al Clir stesso. Ma così non è stato e la parola è passata ai legali. Il consiglio di amministrazione dell’azienda non ha mai accettato la “restituzione” delle azioni, così il Comune di Candia ha trascinato il Clir in Tribunale. Tribunale che ha chiaramente spiegato, attraverso la sentenza, che a esprimersi definitivamente dovrà essere il Tar di Milano. Insomma, è stato sbagliato… Tribunale! Ora la battaglia dovrà riprendere davanti ai giudici competenti. Intanto nella sentenza del Tribunale pavese si legge che “Nelle conclusioni dell’attore (il Comune di Candia) è invero presente una certa confusione e contraddittorietà, e ciò vale tanto per quelle rassegnate in atto introduttivo quanto per quelle precisate all’udienza del 23.6.2021”. E la condanna a pagare interamente le spese legali può essere vista come una “punizione” per il Comune di Candia. Comune che resta quindi socio dell’azienda in liquidazione. E nel processo di liquidazione si vedrà come e se i soci risponderanno delle perdite dell’azienda finora quantificate in oltre sei milioni di euro.Il Clir, assistito dal legale Flavio Crea, attende ora il pronunciamento riguardo le cause intentati dai Comuni “usciti” assieme a Candia