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“Noi siamo ristoratori, non i controllori dei biglietti del treno”. Raimondo Lopresti (nella foto), titolare del Ristorante-pizzeria Santa Lucia, è assolutamente contrario all’introduzione dell’obbligo del green pass per i clienti di bar e ristoranti. Se la decisione verrà imposta dal Governo, non resterà alcuna scelta se non quella di adeguarsi. Ma per i ristoratori chiedere il green pass è un’incombenza in più rispetto ai protocolli attualmente in vigore. Si tratterebbe quasi di fare i controllori all’interno del proprio locale. “L’idea del Governo – spiega Raimondo Lopresti – è che visto che le vaccinazioni stanno andando avanti, se non sei vaccinato non puoi entrare in determinati luoghi pubblici. Io sono assolutamente a favore della vaccinazione, ma se dovesse passare l’obbligo del green pass noi ristoratori dovremmo metterci a fare i controllori nei nostri locali. Sarebbe ridicolo dover fare i controllori. Non è questo il nostro lavoro, ma se passerà questa norma ci adegueremo”. Secondo il titolare della Santa Lucia sarebbe meglio cominciare a introdurre tale obbligo, magari, in luoghi dove gli assembramenti avvengono per davvero e costituiscono una pericolosa realtà quotidiana, come i mezzi pubblici e i supermercati. “Dopo il green pass – si domanda Lopresti – che altro hanno intenzione di inventarsi? Ci hanno già messo troppe regole. Fare i controllori adesso anche no. Già prendiamo nome e numero di telefono ai clienti con gli attuali protocolli anti Covid. Ora dobbiamo chiedere pure il green pass? Se però questa è l’unica via per non chiudere nuovamente la accettiamo. Noi vogliamo semplicemente lavorare, e anche la gente ha voglia di uscire e sta attenta, come dimostrano gli ultimi mesi di riapertura che hanno visto il ritorno dei nostri clienti”.Massimiliano Farrel