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Da giovedì scorso, primo luglio, il Clir ha cessato di ritirare l’umido e per qualche ora, in città, è stato il caos. Almeno fino al tardo pomeriggio, quando sono entrati in azione i Mezzi di Teknoservice che hanno svuotato i bidoni marroni. Era l’ultima frazione di rifiuto compresa nel contratto di servizio che ancora veniva ritirata dai mezzi del Consorzio. Poi il Comune di Mortara, attraverso un’ordinanza urgente, la terza in pochi giorni, è stata costretta ad affidare tutti i servizi relativi al porta a porta a Teknoservice. “Purtroppo nella giornata di giovedì – spiega il sindaco Marco Facchinotti – abbiamo ricevuto questa amara sorpresa, che da qualche tempo era nell’aria. Ma solo giovedì abbiamo avuto la certezza che mezzi del Clir non sarebbero passati a ritirare i rifiuti. Per il prossimo mese il servizio di raccolta porta a porta sarà svolto da Teknoservice. La stessa ditta era impegnata nella mattinata di giovedì con la raccolta del verde e nel primo pomeriggio si attivata anche per raccogliere l’umido. In alcune zone della città l’operazione è stata conclusa il giorno dopo. Purtroppo con qualche disagio per i residenti. Ora non ci resta che fare un ulteriore affidamento di 180 giorni, il tempo concesso dalla legge per preparare una gara d’appalto. Molto probabilmente la gara sarà fatta assieme ad altri Comuni della zona, in modo da cercare di ottenere un prezzo migliore, più vantaggioso per tutta la comunità. Fino all’ultimo momento abbiamo continuato ad affidarci al Clir in modo da rispettare alla lettera il contratto di servizio in essere. E anche per continuare a dare ossigeno all’azienda pagando regolarmente le fatture per il servizio svolto. Ma non è certo con le fatture di Mortara che si può sanare un debito che, pare, arrivi a toccare gli otto milioni di euro. Tanto è vero che ora il Clir non è più in grado di adempiere ad alcun incarico”. Intanto presso la sede di Parona prosegue la protesta civile ma determinata dei lavoratori che dall’inizio del mese non ricevono lo stipendio. “Ad oltre una settimana dall’occupazione del Clir – afferma Riccardo Panella, funzionario della Cgil funzione pubblica – registriamo la totale assenza dei sindaci dei Comuni soci sul tema occupazionale. Al riguardo ci risulta che gli affidamenti diretti ad aziende private avvengano senza tener conto delle clausole sociali previste che permetterebbero una giusta ricollocazione del personale. Le attività che prima venivano svolte dai lavoratori del Clir vengono, di fatto, svolte da personale di altre aziende, magari con contratti al ribasso. Le aziende private affidatarie, pur consapevoli che nel caso di cambio di gestione è previsto il passaggio diretto dei lavoratori, non applicano l’articolo sei del Contratto collettivo nazionale di lavoro di settore. È un ulteriore schiaffo alle lavoratrici e ai lavoratori del Clir che in questi giorni hanno continuato a lavorare senza stipendio”.Luca Degrand