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MORTARA - Poche novità sul raddoppio ferroviario della tratta Albairate-Mortara. Dopo la lettera inviata dall’associazione dei rappresentanti dei pendolari MiMoAl ai sindaci dei quattro Comuni che insistono sulla linea (Mortara, Parona, Vigevano e Abbiategrasso), il presidente Franco Aggio (nella foto) spera in un fronte comune per il raddoppio. Mortara ha fatto da capofila, con l’approvazione nell’ultimo consiglio comunale di una mozione a favore dell’opera. Presto, si augura MiMoAl, seguiranno a ruota anche gli altri Comuni coinvolti. L’obiettivo è quello di dare la sveglia a Regione Lombardia, che potrà chiedere entro oggi, venerdì 4 dicembre, l’inserimento in extremis del raddoppio della tratta Albairate-Mortara nel Piano Commerciale della Rete di Rfi. Il Piano, che punta lo sguardo sul lontano 2024, al momento non prevede l’avvio del tanto auspicato progetto. Eppure, si tratta di un’opera, richiesta a gran voce ormai da tantissimi anni, che risolverebbe numerosi disagi che i pendolari ora vivono quotidianamente sulla loro pelle, dai ritardi folli alle cancellazioni improvvise. “Al momento – spiega Franco Aggio, presidente di MiMoAl – non ci sono novità sostanziali. Speriamo che le mozioni approvate dai Comuni che insistono sulla linea spingano Regione Lombardia a proporre l’inserimento del raddoppio nel Piano Commerciale di Rfi”. In attesa della fatidica data che segnerà le sorti dell’opera, tanto voluta ma mai ottenuta, c’è anche un altro timore nell’aria: la variazione invernale (e probabilmente anche infernale) degli orari dei treni che entrerà il vigore il prossimo 15 dicembre. “Dopo la cancellazione di ben cinque corse giornaliere e il rimpiazzo di ulteriori tre corse con autobus sostitutivi sulla linea Pavia-Mortara-Vercelli – afferma Aggio – abbiamo il forte timore che la situazione da metà dicembre possa cambiare in peggio anche sulla Mortara-Milano. Staremo a vedere, e nel frattempo ci auspichiamo che Trenord abbandoni questa scellerata politica di riduzione del servizio. Proprio in questo periodo andrebbero implementati i mezzi pubblici, mentre invece la tendenza sembra essere quella di ridurre le corse il più possibile. Il tutto alludendo al pretesto che gli studenti ora seguono le lezioni a distanza e molte persone lavorano da casa. In questo modo, però, i pendolari costretti a viaggiare si ritrovano, loro malgrado, a doversi assembrare sui pochi treni che circolano”. Per di più, i disservizi quotidiani non si sono mai fermati. Anzi, si intensificano e sono sempre più costanti. Ormai all’ordine del giorno.Massimiliano Farrel