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MORTARA - Il nuovo membro del Consiglio di amministrazione di AsMortara si chiama Caterina Ferrari (nella foto): è giovane (23 anni), è di Mortara e, soprattutto, è competente. Dopo la laurea triennale in “amministrazione, finanza e controllo” si appresta a conseguire la specializzazione in “economia e legislazione d’impresa” presso l’Università degli studi di Pavia. Caterina Ferrari, che prenderà il posto della dimissionaria Letizia Davoli, è stata nominata dal sindaco Marco Facchinotti e il suo incarico durerà fino alla scadenza del mandato dell’intero consiglio di amministrazione fissato a metà del 2021. “Il primo Consiglio di amministrazione – spiega Caterina Ferrari - è stato convocato per il 30 novembre, ma già conosco l’azienda e la sua importanza sia per Mortara che per tutto il territorio. Affronto questa esperienza con entusiasmo e con la voglia di mettere finalmente in pratica tutte le competenze che ho appreso nel corso dei miei studi universitari. E quando il prossimo anno, dopo aver finito il tirocinio, prenderò la laurea magistrale citerò certamente nella tesi la mia esperienza all’interno del Cda di AsMortara”. Oltre al presidente Simone Ciaramella, il Cda dell’azienda di via Vecellio è composto da Veronica Vecchi, Pier Carlo Anglese e Silvio Buscaglia. Pier Carlo Anglese è stato coordinatore del “Gruppo acqua” di Confservizi Lombardia e referente, presso Regione Lombardia, Direzione generale ambiente e Direzione generale territorio delle problematiche connesse alle acque meteoriche. Silvio Buscaglia, commercialista, da oltre 16 anni si occupa di amministrazione, controllo, fiscalità e finanza d’azienda, in particolare per aziende controllate da enti pubblici. Infine Veronica Vecchi è Associate Professor di Business Government Relations, SDA Bocconi school of management. “AsMortara è un punto di riferimento del settore - conclude Caterina Ferrari - ma sono convinta che ci siano ancora ampi margini di crescita e di sviluppo. Voglio dare il mio contributo mettendomi a disposizione, nella consapevolezza di poter anche apprendere molto in un ambiente come questo. Infine c’è l’orgoglio e la felicità di entrare a far parte di una realtà della città in cui vivo e della comunità che frequento”.Luca Degrand