Il mistero e la tensione del “giallo” possono convivere con la sagacia e l’ironia sferzante della satira? Sì. E questi due generi vanno a braccetto nell’ultima fatica letteraria di Riccardo Invernizzi (nella foto). Il giovane scrittore garlaschese ha infatti dato alle stampe la sua seconda pubblicazione. Si tratta di “Arresta il sistema (ma non salvare le modifiche)” edito per i tipi di Media Lomellina, società editoriale del nostro settimanale. Il giovane Invernizzi aveva esordito due anni fa con “La febbre virale”, un volume in cui si confrontavano due generazioni: quella di ieri e quella di domani, quella dei nonni e quella dei nipoti. Invernizzi, 23 anni, studente di Lettere moderne all’Università di Pavia (la laurea arriverà il mese prossimo), prosegue dunque la sua avvincente sfida nel mercato editoriale. Una sfida ricca di insidie e difficoltà, ma che lui affronta armato di sana passione.“Il mercato di oggi è sempre più dinamico, più seriale, più veloce. Sempre più internazionale. - esordisce il giovane scrittore garlaschese - Non so voi cosa ne pensiate, ma sembra che nel bel mezzo di questa acuta digitalizzazione l’editoria si mantenga così lontana dal giovane che non legge o dall’anziano che preferisce guardare una serie tv da disinteressarsene del tutto. Ed è proprio a partire da questa considerazione che è nata in me una sfida, quasi una auto-provocazione. Ci potrà mai essere un libro in grado di suscitare interesse parlando a tutta la contemporaneità? Un qualcosa di così trasversale da attraversare la tradizione e adattarsi al mondo di oggi? Mi sono fermato per un po’ di tempo, ci ho pensato, ho osservato alcune cose. E poi ho scritto, senza pausa, con la voglia di passare alla riga successiva. C’era una modalità che, più di tutte, volevo e dovevo sperimentare per superare il preconcetto di una carta che non si sapeva modernizzare. Stravolgere tutti i canoni tradizionali. Rovesciarli. Senza filtri, senza paure. Con la consapevolezza di dire anche cose scomode, ma con l’irrefrenabile voglia di dirle in questo modo”.Così, partendo da questi stimoli e da queste riflessioni, è nato “Arresta il sistema (ma non salvare le modifiche)”. Una storia anticonvenzionale che si sviluppa lungo 148 pagine. “Non so se definirlo un romanzo, mi piacerebbe definirlo una sceneggiatura, meglio ancora un “instant-book”, termine ahimè anglosassone per indicare un libro riguardante anche un fatto di cronaca di estrema risonanza realizzato a brevissima distanza di tempo dall’avvenimento. - scrive Antonella Ferrara nella prefazione - Di fronte alla crisi 2020 tutti ci siamo resi conto che le soluzioni fisiche non bastano, ci vogliono i pensieri, ci vuole il coraggio di guardarsi dentro. E il nostro giovane autore di coraggio ne ha avuto, eccome. Ha affidato alla sua creatura scritta che, nel momento stesso in cui è scritta, diventa reale, le zone inconsce e represse di un io volitivo che ci costringe a non fermarci all’apparenza, ma ad andare oltre le immagini, proprio come succede nell’arte”.Il libro inizia con un “non inizio”, con un narratore che non dice chi è e dove si trova. Almeno fino alla fine, quando si alzerà il sipario. Un libro che è un’avventura da vivere e scoprire riga dopo riga, pagina dopo pagina.“Ho preso due generi che non c’entravano nulla l’uno con l’altro: il giallo e la satira. Li ho mescolati e li ho inseriti in uno sfondo contemporaneo. E così il mistero che il lettore, guidato da un ignoto narratore, deve risolvere tocca un po’ tutto il sistema che ci circonda: la politica, il virtuale, i rapporti sentimentali, vizi, virtù, usi e costumi, luoghi comuni, sino alla comparsa di uno sconosciuto Virus che ha fortemente colpito la società del 2020. - racconta Riccardo Invernizzi - È una storia che si vuole fare dinamica, feroce, umoristica. Pungente, brutale, seriale. Attenta alla modernità, desiderosa di schernirla. È il giallo di tutto un sistema. Il nostro sistema. Un sistema che condiziona le azioni dei personaggi e che trascina il lettore verso la soluzione di casi che si aggrovigliano in una tempesta di satire e di misteri. Per arrivare a risolvere i casi il lettore dovrà lasciarsi guidare dal narratore e percorrere lo spazio del sistema che lo circonda. E quando tutto sembrerà risolto, quando la fitta trama di misteri giunge verso uno snodo finale, il narratore porrà al lettore una nuova realtà e gli lascerà un messaggio chiaro e preciso: arresta il sistema, ma non salvare le modifiche”.