MORTARA - L’idea c’è. La voglia pure. Resta da capire se il tempo a disposizione e la burocrazia riusciranno ad aiutare il Consorzio. L’associazione dei produttori mortaresi di salame d’oca sembra non voler arrendersi alla... resa. L’ultima domenica di settembre senza sagra, caso unico dal 1967, sarebbe un disastro di immagine oltre che economico per il commercio locale. Proprio martedì scorso, 1 settembre, in municipio era andata in scena la conferenza stampa in cui tutti i soggetti coinvolti nella sagra hanno annunciato che tutto è annullato. Comune, Comitato sagra, Consorzio, Ascom e Magistrato delle Contrade hanno alzato le mani in segno di resa davanti al Coronavirus. A bocce ferme, però, il Consorzio tenta il colpo di coda. Organizzare “qualcosa” per far capire che Mortara non è morta. Se mai ci sarà non sarà una sagra, ma una sorta di “domenica dell’oca”. “C’è la possibilità di organizzare un evento che possa rispettare le normative anti Covid in modo da riuscire ad attirare in città i visitatori. - spiega Gioachino Palestro, presidente del Consorzio - Un evento di una giornata sola che possa fungere da vetrina per l’oca nel suo complesso: il salame d’oca e tutti i prodotti derivati dalla lavorazione dell’oca”. Lunedì 7 settembre si è svolta la riunione dei consorzisti che ha dato il via libera allo studio di fattibilità di una manifestazione organizzata in extremis. O meglio, di corsa. Sarebbe un evento “light” che porterebbe nel centro cittadino una chiusura al traffico sul modello dei Tri pas in piasa, con parcheggi liberi in piazza Silvabella e transito su corso Garibaldi da via Veneto a via Piave. Che tradotto vorrebbe dire una domenica con una sorta di isola pedonale senza banchetti vendita di cibo e bevande sparsi per le strade, ad eccezione degli esercizi che si affacciano sulle strade interessate dalla chiusura al traffico. “Sarebbe bello riuscire a far vivere anche le vetrine di tutti quei negozi chiusi - aggiunge Palestro - in modo da organizzare spazi espositivi, in collaborazione con le contrade, per mettere in mostra tutto il meglio della nostra tradizione ultracinquantennale”. Insomma, in vetrina finirebbero abiti, costumi e cimeli della storia del palio “Città di Mortara” e piatti dimostrativi che illustrano il meglio della gastronomia mortarese. “Il tempo a disposizione non è molto per organizzare una manifestazione di questo tipo, - conclude Gioachino Palestro - ma con la collaborazione di tutti possiamo farcela. A tal proposito ho già incontrato il sindaco Marco Facchinotti che mi ha assicurato la sua disponibilità a valutare quanto potrà essere realizzato in sicurezza. Proprio quello della sicurezza è un aspetto che non possiamo tralasciare, perché ci sono regole e regolamenti che vanno rispettati da tutti”. Così Mortara tenta un colpo di coda, proprio nei giorni in cui viene confermato lo svolgimento della sagra dell’offella di Parona, in programma 7 giorni dopo la tanto sospirata “domenica dell’oca”