MORTARA - Tenere vicino i parenti e gli affetti, ma lasciare fuori dalla porta il virus. E’ la difficile missione che stanno cercando di raggiungere presso la casa di riposo Alceste Cortellona. Per riuscirci, da oltre 20 giorni, presso l’Rsa sono vietate le visite. Ma i contatti con i parenti non sono interrotti grazie all’utilizzo della tecnologia e delle videochiamate. La telefonata è virtuale, ma l’affetto è reale. “La cosa importante – spiega Luigi Ganimede (nella foto), presidente della Fondazione – è evitare che possibili fonti di contagio entrino nella struttura. Già dal 24 febbraio abbiamo bloccato le visite dei parenti. Una scelta dolorosa, ma necessaria. Ora anche chi in un primo momento era scettico, ha capito l’importanza di questa precauzione. Nel frattempo ospiti e parenti possono continuare a parlarsi e vedersi grazie alla videochiamate. In un solo giorno i nostri operatori arrivano a farne 40”. Ma le precauzioni non finiscono qui. Anche il personale che quotidianamente opera all’interno della struttura è stato dotato dei dispositivi di protezione individuale. “Il personale – spiega ancora il presidente – lavora indossando guanti, mascherine, visiere protettive per gli occhi e camici monouso. Tutto viene fatto per cercare di garantire la massima protezione per i lavoratori e gli ospiti della struttura. Si tratta di una situazione delicata, la preoccupazione c’è ed è tanta ma siamo seguiti costantemente dal direttore sanitario al quale va il mio sincero ringraziamento per l’estenuante lavoro che sta svolgendo. Ringrazio anche tutti gli operatori che si stanno facendo in quattro”. In questo momento è fondamentale evitare qualsiasi tipo di imprudenza. Luigi Ganimede ha provveduto quindi a spiegare agli ospiti le nuove norme ed i motivi per i quali non possono più vedere i familiari, ottenendo riscontri positivi. Le videochiamate sono uno strumento importante per mantenersi in contatto