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Mentre domenica tutti i telegiornali mostravano le immagine di centinaia di persone che, in barba ad ogni suggerimento, prendevano d’assalto la stazione centrale di Milano per scappare dalla cosiddetta “zona di sicurezza rafforzata”, sui social una mortarese scriveva un messaggio che ha scosso la coscienza di molti. Melania Gioia si è infatti offerta volontaria per portare a casa la spesa alle persone che non possono o hanno timore ad uscire di casa. Un’offerta semplice, ma carica di significato in un periodo di grande paura, incertezza e diffidenza tra le persone. Così, senza che se ne rendesse conto, Melania Gioia è diventata il simbolo della solidarietà più genuina e spontanea. Un gesto fuori dagli schemi, non legato al grandissimo lavoro svolto delle associazioni di volontariato. “Ho pensato che associazioni come la Croce Rossa o la 3A avessero già dei compiti ben più gravosi da portare a termine rispetto a quello di portare a case delle persone la spesa. Il lavoro delle associazioni è encomiabile e assolutamente indispensabile per cose ben più importanti. Così mi sono detta, perché non do’ anche io il mio piccolo contributo facendo la spesa per altre persone che vogliono o devono rimanere a casa”. E allora, senza pensarci due volte, Melania Gioia ha lanciato il suo messaggio: mi offro volontaria e gratuitamente a portare la spesa a casa alle persone anziane o a chi è impossibilitato a muoversi. Passo da voi, ritiro la lista della spesa e ve la porto a casa. “Per arginare il diffondersi del contagio è necessario limitare gli spostamenti - continua Melania Gioia - e visto che a fare la spesa ci andrei in ogni caso, tanto vala che con un unico viaggio faccia acquisti anche per altre persone. Non mi rivolgo solo agli anziani, ma a tutti indistintamente. Certamente le persone anziane o con difese immunitarie già compromesse sono le più fragili. Però anche gli altri si possono ammalare. Nessuno è immune. La via di uscita è legata alla limitazione drastica degli spostamenti e dei contatti con gli altri”. Proprio per evitare i contatti diretti con le persone Melania Gioia ha già deciso di spostarsi indossando mascherina e guanti e di consegnare la spesa e ricevere la lista senza entrare in contatto diretto con le persone che avranno bisogno del suo aiuto. “Nel giro di poche ore – continua la 27enne – sono stata contatta da altre 4 persone che, invece di voler il mio aiuto, si sono offerte di aiutarmi in questa iniziativa. Ci organizzeremo in modo da dividerci i compiti qualora dovessimo ricevere molte richieste”. Di fondo resta una grande fiducia verso il prossimo. “Non mi sembra di aver proposto qualcosa di eccezionale – continua la ragazza – e non mi sento speciale. Sto solo cercando di dare il mio contributo. Lo posso fare perché il mio impiego me lo consento. Lavora da casa per un’azienda di Milano già da prima che il Coronavirus dilagasse anche in Italia. Posso muovermi al mattino, oppure dopo le 18 quando termino il lavoro. In quegli orari posso andare a fare la spesa”. Ciò non significa andare tutti i gironi a prendere pane e latte fresco. “Il mio consiglio – continua la ragazza – è di prendere il pane per tre o quattro giorni e conservarlo in freezer. Sono già riuscita a convincere mio nonno a farsi portare a casa la spesa da me. Già questo è il primo successo!”