Internati nei campi di prigionia del Terzo Reich: 32 eredi vanno dal giudice, udienza il 15 marzo
Prosegue la causa per il ristoro dei danni subiti dalle vittime del Terzo Reich. Sono 32 in Lomellina gli eredi rintracciati dal comitato che hanno aderito in tempo utile per beneficiare del decreto legge n. 36 del 30 aprile 2022 dei Fondi per il ristoro dei danni subiti dalle vittime del Terzo Reich. Tutta la documentazione è stata consegnata al tribunale di Pavia e alla Tesoreria dello Stato. Con sollecitudine è stato subito assegnato il Giudice e la prima udienza si terrà il 15 marzo. Su richiesta del Giudice tutte le pratiche sono state anche inviate alla Avvocatura dello Stato, e subito dopo le festività ci sarà un incontro con il Giudice per alcune precisazioni di rilievo. Deputati e Senatori Lombardi sono stati messi a conoscenza dell’azione giudiziaria intrapresa per cercare di accelerare la pratica di attuazione della legge per il ristoro dei danni subiti dalle vittime del Terzo Reich. “È una storia nella storia della tragedia della Seconda guerra mondiale: quella degli italiani, uomini e donne – spiega Massimo Gallina, presidente del comitato per il recupero del fondo per il ristoro – che finirono a lavorare nella Germania nazionalsocialista. Un capitolo poco conosciuto che cambiò rapidamente pagina dopo l’armistizio con gli anglo-americani e l’8 settembre 1943. Da questa data, infatti, l’Italia occupata divenne una delle ultime aree sotto controllo germanico da cui prelevare manodopera. Centinaia di migliaia di lavoratori italiani, infatti, erano già stati inviati in Germania come forza lavoro fin dal 1938.Quello del lavoro coatto nei campi e nelle officine della Germania di Hitler si inserisce tra i pilastri fondativi della memoria della Repubblica, accanto alla Resistenza, alla deportazione politica, alla deportazione ebraica, all’internamento militare e alla prigionia di guerra”.