Login / Abbonati

Nell’Olimpo della musica. Il pianista mortarese Alessandro Marangoni ha ricevuto il  più importante premio europeo per la musica classica: l’ International Classical Music Awards. Per lui anche una menzione particolare, uno “Special Achievement Award”, per il suo monumentale lavoro su Rossini.
La premiazione è avvenuta venerdì scorso, 21 aprile, al  Forum nazionale della Musica di Breslavia. La serata prevedeva anche un concerto di gala con la partecipazione dei vincitori e della Filarmonica NFM di Breslavia, diretta dal direttore musicale Giancarlo Guerrero. Così Marangoni ha potuto incantare le 1.800 persone che affollavano in tempio della musica della splendida città polacca e gli 800mila spettatori che hanno seguito il concerto in tv e via streaming.
“E’ stato davvero molto emozionante, ancor più di quello che potevo immaginare. – esordisce Alessandro Marangoni – E’ stato un evento straordinario a livello mondiale, l’ International Classical Music Awards ha coinvolto moltissime persone e non solo le case discografiche, ma anche giornalisti ed esperti. Mi ha fatto molto piacere la numerosa presenza di giovani in sala, è evidente che la musica e la cultura fanno parte della loro vita. Breslavia è una città straordinaria, dove si vede che la cultura e il bello fanno parte del quotidiano rendendo la gente anche molto affabile. Noi, in Italia, siamo preda di diversi pregiudizi, ma fortunatamente possiamo affermare che la musica classica non è affatto morta”.
Per il pianista mortarese, dunque, un altro importante successo, dopo il prestigioso premio Abbiati vinto nel 2019, che lo colloca tra i grandi della musica. L’oscar internazionale della musica classica è un trionfo straordinario sia per l’importanza del premio, sia per aver messo d’accordo una giuria internazionale. Decisivo, senza ombra di dubbio, il suo grande lavoro di studio e approfondimento su Gioachino Rossini. 
E Alessandro Marangoni è proprio il massimo conoscitore del “cigno di Pesaro” in versione pianista: grazie all’artista mortarese, il pubblico ha potuto apprezzare il Rossini dei “Peccati di vecchiaia”. Insomma, non solo “Barbiere di Siviglia” e “Guglielmo Tell”. Così è emerso il lato meno conosciuto di Gioachino Rossini, un aspetto poco indagato: per la prima volta nella discografia, Marangoni ha inciso l’integrale completa, per un totale di 13 compact disc, dei “Peccati di vecchiaia” riscoprendo 20 inediti. 
Nella serata dello scorso 21 aprile, Alessandro Marangoni ha aperto il concerto di gala eseguendo l’Andante spianato e Grande Polacca brillante di Fryderyk Chopin. Un’esecuzione, dall’apprezzata profondità interpretativa, andata ben oltre lo splendore virtuosistico. 
Al suo ritorno in Italia, il pianista mortarese è atteso da una agenda fitta di impegni. A maggio sarà protagonista a Cormons, Bagno a Ripoli (alle porte di Firenze) e, il 25, a Pavia in un vero e proprio “concertone” al Collegio Borromeo con Enrico Dindo e i solisti di Pavia. Poi sarà la volta del teatro La Fenice di Venezia, Tenerife, Parma, Terni, Perugia, Firenze e altre località tra lo Stivale e l’Europa.