Udine ricorda Teresio Olivelli: posta una lapide sulla casa dove si rifugiò
UDINE - Anche Udine ricorda il beato Teresio Olivelli. Nella città friulana, infatti, trascorse una decina di giorni riparato dalla famiglia Ariis. Olivelli, il 9 settembre del 1943, dopo aver rifiutato di collaborare con i nazifascisti, venne arrestato e deportato in Austria. Da qui riuscì a fuggire e a rientrare in Italia passando appunto da Udine per approdare a Brescia, dove fondò “Il ribelle” e dove si unì alla resistenza cattolica. In Friuli venne accolto dagli Ariis, nella loro abitazione di via Pracchiuso al civico 83, proprio dove nella mattinata di sabato scorso, 22 aprile, è stata scoperta una lapide commemorativa. È stato proprio Luigi Ariis, ottantenne farmacista ancora attivo in città, a scoprire la lapide posta dove suo zio Cirillo Ariis, insieme alla moglie Bianca, accolse Teresio Olivelli. “È stata una bella giornata di festa. Un evento che ha consentito a Udine di scoprire un personaggio quasi sconosciuto ai più, ma che ha suscitato interesse e desiderio di approfondire la vicenda umana e cristiana di Olivelli, la cui breve permanenza di dodici giorni rappresenta uno snodo significativo del percorso biografico. – ha commentato il postulatore monsignor Paolo Rizzi, sacerdote mortarese in servizio presso la Segreteria di Stato di Sua Santità, presente alla cerimonia – A Udine si affina il suo desiderio di impegnarsi per liberare l’Italia dallo straniero, con la decisione di raggiungere le Fiamme Verdi, formazioni partigiane cattoliche del bresciano, al fine di operare sul territorio per diffondere il valore morale della rivolta e dare contenuti etici alla lotta di liberazione”. Erano presenti e hanno portato il loro saluto il rappresentante dell’amministrazione comunale, il cappellano degli alpini don Marco Minin, che ha benedetto la lapide, padre Carlo Serpelloni, parroco della chiesa di San Valentino dove il Postulatore ha tenuto una meditazione sulla testimonianza cristiana e sul martirio del Beato. Alla cerimonia hanno partecipato oltre sessanta persone. Per l’occasione è stato stampato e distribuito un opuscolo dall’associazione partigiani Osoppo di Udine, formazione di ispirazione cattolica sorta nel 1943 presso il seminario arcivescovile di Udine e sostenuta dall’arcivescovo e dal clero locale. I membri si chiamavano “patrioti” che combattevano contro i tedeschi, distinguendosi in ciò dai comunisti, per la democrazia con metodi di lotta sempre rispettosi di tutta la popolazione italiana. Al termine della meditazione tenuta da monsignor Rizzi è stata recitata la preghiera devozionale, approvata dal vescovo di Vigevano, al beato Teresio Olivelli.
Bellagio, luogo natale del Beato, già da tempo aveva provveduto ad installare una lapida commemorativa sulla casa dove ebbe i natali Olivelli, ora anche Udine ha pensato bene di evidenziare quel luogo dove il “Difensore dei deboli” trovò riparo per poco meno di due settimane. Solo a Mortara non è segnalata quella che fu la casa di Teresio Olivelli dal 1926 al 1945.