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Il mortarese Stefano Martinazzo nel gruppo di lavoro voluto dall’Ordine dei giornalisti della Lombardia per fornire un supporto sul giornalismo d’inchiesta. Infatti è nata il 6 luglio la commissione consultiva sul giornalismo d’inchiesta. Il nuovo organismo vuole avere una funzione propulsiva, di stimolo, ma anche essere un serbatoio di competenze da mettere a disposizione dei giornalisti lombardi. 
L’idea nasce dalla consapevolezza che il giornalismo d’inchiesta è il giornalismo a più elevato valore aggiunto, la principale delle forme di giornalismo che permette di distinguere un lavoro qualificato dal ronzio di fondo dei social.
Gli obiettivi della commissione riguardano gli strumenti, il know-how da mettere a disposizione dei giornalisti (database, software, partnership); la consulenza giornalistica, in modo da affiancare gli addetti ai lavori – nella massima riservatezza sui progetti – nella realizzazione di prodotti di inchiesta multimediale; la formazione.
La commissione sul giornalismo d’inchiesta si avvarrà di alcune competenze esterne: oltre a Martinazzo trova spazio Michele Riccardi, di Transcrime, il Centro di ricerca interuniversitario su criminalità e innovazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Alma Mater Studiorum Università di Bologna e Università degli Studi di Perugia.
La commissione è così composta: Lorenzo Bagnoli (Irpimedia), Alessia Cerantola (Occrp-Id – Organized Crime and Corruption Reporting Project – Investigative dashboard), Francesca Folda (consulente strategica impatto sociale, ex Amani Institute, ex Panorama, ex Sky), Matteo Garavoglia (Centro di giornalismo permanente), Angelo Mincuzzi (Il Sole 24 Ore), Andrea Nicastro (Corriere della Sera), Riccardo Saporiti (Il Sole 24 Ore, Data Ninja), Leo Sisti (International Consortium of Investigative Journalists) e Stefano Vergine (EIC -European Investigative Collaboration).
49 anni, membro del cda di AsMortara e di  LD Reti, società partecipata di A2A al 95,6% e di AsMortara al 4,40%, Stefano Martinazzo insegna anche Forensic Accounting nel corso di Management, imprenditorialità e innovazione all’Università degli studi del Molise.  
Alle spalle ha una Laurea in Economia bancaria, finanziaria e assicurativa alla Cattolica, Dottore commercialista iscritto all’Ordine di Milano, componente delle commissioni del medesimo Ordine “Governance delle Società Quotate” e “Ausiliari del Giudice Penale” e Revisore legale dei conti iscritto al registro del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Le sue attività di “segugio contabile” lo hanno portato anche a sfiorare la politica. 
Si ricorda il suo ruolo di primo piano nella famigerata questione dei 49milioni di euro della Lega Nord, dei diamanti in Tanzania e della laurea albanese del “trota” alias Renzo Bossi. Ma ha messo il naso anche nelle faccende legate al memorabile “Air Force Renzi”, l’aereo di Stato di seconda mano ormai fuori produzione da anni (era un Airbus A340 quadrimotore) che sarebbe costato a tutti noi cittadini più di 80 milioni di euro. 
Su questa vicenda ha indagato per conto della Procura della Repubblica di Civitavecchia, cercando di ricostruire nel dettaglio tutta la questione.
Stefano Martinazzo ha maturato oltre vent’anni di esperienza come fraud auditor e Consulente Tecnico dell’AG, dapprima presso il dipartimento di Forensic Accounting & Litigation di KPMG Advisory S.p.A., poi presso la società Jnp Forensic S.r.l. e, successivamente, presso Axerta S.p.A.