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SIENA – Sarà un drappellone coloratissimo. In pieno stile Lodola. Mosaicato, quasi a riprendere la logica delle grandi vetrate delle cattedrali medievali. Proprio quel Medioevo che ha consegnato Siena all’immortalità.
Sarà presentato giovedì 10 agosto, alle 19 nel cortile del Podestà del Palazzo Pubblico. Nella città del Palio cresce l’attesa per vedere l’opera di un artista divenuto ormai familiare ai senesi. 
Lodola, originario di Dorno e con molti legami con Mortara, dove ha vissuto una quarantina di anni fa, nello scorso autunno-inverno ha “illuminato” Siena con la mostra “Dama, cavalieri e nobili destrieri”, inaugurata lo scorso novembre all’interno del complesso museale Santa Maria della Scala, che si è completata con le altrettanto suggestive installazioni posizionate in piazza del Campo, nella loggia della Mercanzia e alle logge del Papa, dove forme e cromatismi hanno amplificato il fascino del centro storico cittadino.
Poi, lo scorso 14 febbraio, la giunta comunale di Siena, guidata dall’allora sindaco Luigi De Mossi, ha deliberato l’affidamento del prestigioso incarico all’artista lomellino.

Lodola e il Palio

«All’inizio ho vissuto questo incarico come qualsiasi altro, – racconta Marco Lodola – poi sono entrato nella “loro” logica. E tutto è cambiato. È stato come calarsi in una realtà parallela: tutto è ancorato alla storia, alla tradizione. Basti pensare che l’affidamento dell’incarico e le comunicazioni mi pervenivano per lettera tradizionale. Chiaramente, come molti, mi è capitato di seguire il Palio in televisione, ma frequentando la città ho scoperto un qualcosa di unico e inimitabile, qualcosa che la televisione non riesce a trasmettere».
Il Palio, come l’arte, va “vissuto”. Va respirato. Il Palio è sentimento e orgoglio, felicità e rabbia, tradizione e presente, speranza e frustrazione, urla e silenzio. Il Palio è tutte queste cose messe insieme in un frullatore di emozioni. Il Palio è tutte queste cose come… l’arte. Perché sì, nel Palio, come dicono i senesi c’è anche quella “libidine” che sfocia nella gioia collettiva di un popolo o in attimi che sembrano eterni di un piacere silenzioso da tenersi dentro. 
Insomma, Palio e arte sono puro godimento per lo spirito. Per l’anima.

Il drappellone: come sarà?

Sull’opera vige il massimo riserbo e lo stesso artista non si sbottona. Marco Lodola ha dovuto affrontare una realizzazione artistica dalle dimensioni “importanti”.
«Dimensione e seta sono stati due fattori stimolanti per la realizzazione di questa sfida. – commenta il maestro Lodola – Ho realizzato degli studi, dei disegni preparatori e passo dopo passo mi sono avvicinato al bozzetto definitivo».
«Ovviamente non posso svelare nulla! – aggiunge – Ho consegnato la tela alle sarte del Comune e anch’io sono molto curioso di vederla issata sull’asta. Chiaramente il mio stile è quello che tutti conoscono, mi piace giocare con la luce. Sarà un drappellone molto colorato e riprenderà il concetto del mosaico: per la sua realizzazione mi sono ispirato alle grandi vetrate delle cattedrali».

La presentazione

Mancano poche ore al momento in cui il drappellone verrà presentato al pubblico. La presentazione avverrà giovedì 10, alle 19, nel cortile del Podestà. Alla presentazione sarà presente, oltre all’autore, il neo sindaco di Siena Nicoletta Fabio e l’artista senese Benedetto Cristofani che avrà il compito di presentare la realizzazione artistica firmata Marco Lodola. 
La presentazione del drappellone è un momento particolarmente atteso dai contradaioli: in passato non sono mancati rumorosi fischi per affermare il poco gradimento (per usare un eufemismo) di un drappellone.
«Ho saputo dei fischi, ma io ho già vinto! – sorride Marco Lodola – Avere il mio nome assieme ad artisti del calibro di Botero e Nespolo, è una grande soddisfazione».
L’umilità di un grande artista di fama internazionale traspare chiaramente da queste parole che non vogliono certo sottrarsi al giudizio della platea senese.
La presentazione verrà trasmessa in diretta streaming da Canale 3 Toscana e da Radio Siena TV.

La mostra

Si chiama “Marco Lodola. Luci a palazzo” ed è la mostra ospitata da Palazzo Sansedoni. L’esposizione artistica ha aperto i battenti lunedì 7 agosto e sarò aperta al pubblico fino a giovedì 31. Sarà possibile visitare l’esposizione dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 16 alle 18, ad ingresso libero, ad eccezione del 14 e 15 agosto dalle ore 10 alle 13. La mostra sarà, invece, chiusa nei giorni 16 -17 -18 agosto e riaprirà regolarmente il 21 agosto. 
Come da tradizione Palazzo Sansedoni, sede della Fondazione Mps, ospita una selezione di opere del pittore incaricato di realizzare il drappellone dell’Assunta. Una serie di sculture luminose sarà collocata all’interno del prestigioso palazzo dando vita a suggestivi cromatismi e commistioni con le già presenti opere della Collezione della Fondazione Mps. Dopo la presentazione del Drappellone, la rassegna verrà arricchita anche con una decina di disegni preparatori per il Drappellone stesso. Questi disegni potranno anche essere ammirati presso la galleria d’arte Il Portale a Pavia, in corso Strada Nuova 31.

“Cencio”, istruzioni per l’uso

Il drappellone o palio, chiamato dai senesi “il cencio”, rappresenta il premio da consegnare alla Contrada vincitrice della corsa del 2 luglio e del 16 agosto. Il Palio consiste in un dipinto originale su stoffa (seta) ed ha una dimensione particolare: quella di un rettangolo allungato. Il suo valore è unico. L’iter che un artista deve seguire nella realizzazione del palio è rigidissimo, perché si deve rispettare una precisa iconografia che prevede alcuni simboli sacri, in quanto il Palio di luglio è dedicato alla Madonna di Provenzano e quello di agosto all’Assunta e viene dipinto da un pittore non senese.
Tra i tanti grandi artisti di fama internazionale, anche il celebre pittore Botero si è cimentato nell’impresa di dipingere un Palio. La seta dipinta è sorretta in verticale su di un’asta alabardata bianca e nera e sormontata da un piatto d’argento, con due pennacchi bianchi e neri che scendono lateralmente. Il palio resta di proprietà della Contrada, così come l’asta e i pennacchi. Il dipinto deve raffigurare in maniera obbligatoria gli stemmi del Comune, quelli dei Terzi della città, quello della provincia, quello della Repubblica di Siena e dei richiami ai simboli o ai colori delle 10 contrade che si contendono la vittoria.

Ha inventato il Nuovo Futurismo

Nato a Dorno, classe 1955, Marco Lodola è tra i fondatori del Nuovo Futurismo. Impatta sul grande pubblico nel 1998, realizzando la doppia copertina del cd “Gli anni” degli 883. Le sue opere sono esposte in molte importanti città d’arte, da Roma a Vienna, da Milano a Parigi, da Madrid a Firenze, e in mezzo mondo: Brasile, Messico, Svizzera, Russia, Argentina, Corea del Sud, Singapore, Qatar. Portano il suo nome progetti per importanti industrie, tra le quali: Swatch, Coca Cola, Harley Davidson, Ducati, Citroen, Fiat, Valentino, Coveri e Dior. In occasione dell’appena concluso 73esimo Festival della canzone italiana di Sanremo, ha partecipato al Dopofestival VivaRai2 Viva Sanremo, in onda su Rai Uno, di Fiorello e Luca Tommassini allestendo la scenografia con delle sculture luminose. Marco Lodola, nel 2006, realizzò anche il manifesto che celebrava il 40esimo anniversario della sagra del salame d’oca di Mortara.

Vittorio Testa