Login / Abbonati

I miei ricordi di Giancarlo Torti sono legati specialmente agli anni ottanta quando mi chiedeva dei “pezzi” per L’Informatore Lomellino, incoraggiandomi alla scrittura. 
Fu proprio in quel tempo che a ritmo incalzante mi esortava a redigere la biografia dello storico parroco Mons. Luigi Dughera che per 41 anni (1919-1961) ha sapientemente guidato la comunità laurenziana. Questo zelante sacerdote, formatore di una schiera di giovani che in seguito hanno occupato posti di rilievo nella società anche oltre i confini lomellini, aveva colto i germi di una possibile vocazione al sacerdozio dell’adolescente Giancarlo, favorendone l’ingresso in Seminario e la permanenza per il ciclo di studi delle medie inferiori e del liceo. Lasciato il Seminario, dopo aver compreso che la sua missione era quella di testimoniare i valori della fede e del Vangelo come un fedele laico, egli dimostrerà sempre viva gratitudine per la robusta preparazione classica ricevuta nel medesimo Seminario vigevanese. Essa, infatti, era alla base della singolare e solida capacità linguistica, come pure della professionalità di questo attento e apprezzato giornalista, contraddistinto da nobiltà d’animo e tratti gentili verso quanti si accostavano a lui, senza distinzione o preferenze di sorta.
Al tempo stesso, il carisma che ha marchiato a fuoco la sua vita ha origine profonda in quel clima spiritualmente e culturalmente vivace della parrocchia di San Lorenzo animata dallo zelo pastorale di Mons. Dughera alla cui fonte Giancarlo Torti si è copiosamente abbeverato. Egli stesso lo ha confidato pubblicamente: “Quanti di noi devono al prevosto Dughera l’inizio del successo professionale! Noi giovani, pupilla dei suoi occhi, vastità del suo cuore, gioia della sua vita”.
Con grande passione e sensibilità, Torti ha accompagnato e commentato i diversi passaggi di una lunga e articolata stagione mortarese, della quale è stato testimone speciale, scrivendo un pezzo importante della storia della nostra città. Interprete straordinario e rispettoso dei fatti, è stato capace di trasmettere con la sua penna nitida l’amore per Mortara, senza risparmiare, quando serviva, una risoluta critica, sempre mosso dall’obiettivo di una città migliore, ancorata alle tradizioni e, nel contempo, proiettata verso il futuro.
Mi piace accennare ai moltissimi, brevi ma minuziosi, profili biografici di persone mortaresi, pubblicati in occasione della loro scomparsa. Sono un tesoro prezioso di notizie interessanti relative a uomini e donne, rilevanti per il loro ruolo nel contesto sociale o per lo più semplici cittadini, che hanno segnato Mortara nei diversi ambiti familiari, culturali, professionali, politici, religiosi. Sarebbe ottima cosa raccogliere e dare alle stampe l’insieme di tutti queste note biografiche, compilate con serietà conoscitiva e con precisione, al fine di tramandare ai posteri uno spaccato della nostra storia, colto in un’ottica singolare e affascinante.
Giancarlo Torti, uno tra i personaggi mortaresi più stimati per la sua onestà intellettuale e per l’equilibrio con cui affrontava gli eventi, si staglia nel panorama del giornalismo locale come un osservatore scrupoloso e protagonista di primo piano, la cui testimonianza umana e cristiana rappresenta un luminoso esempio.

Mons. Paolo Rizzi
Officiale della Segreteria di Stato di Sua Santità