Cantieri lumaca: dopo lo stop per Cagnoni e Cavallerizza, ora tocca alla nuova isola ecologica
VIGEVANO - Si ferma anche il cantiere dell’isola ecologica di via Ceresio. La nuova piazzola alla periferia ovest della città, che una volta completata consentirà all’amministrazione di procedere alla rimozione dei cassonetti di verde e vetro, da settimane non vede operai al lavoro sul proprio sedime. Infatti, da questo punto di vista, il sindaco Andrea Ceffa e il presidente di Asm Isa, Paolo Zorzoli Rossi stanno organizzando degli incontri con la cittadinanza per rendere nota questa novità.
Tornando all’interruzione dei lavori, secondo quanto riferito dagli gli uffici del Comune, la causa è da ricondursi nell’attesa di due certificazioni per la realizzazione di una pesa sotterranea. Di fatto una questione puramente burocratica, ma che ha causato l’ennesimo stop a un cantiere per un’opera fondamentale nella strategia di miglioramento della raccolta differenziata in città. Quello della differenziata era un tema particolarmente a cuore a Ceffa. Gli stessi incontri con la cittadinanza, cominciati il mese scorso, vertono quasi tutti sul tema della raccolta porta a porta anche di vetro e verde, opzione percorribile solo una volta che l’area sarà completata. Oltre a quello di via Ceresio, nelle scorse settimane hanno tenuto banco le questioni legate alla Cavallerizza e al Teatro Cagnoni. In entrambi i casi, il Comune ha risolto il contratto: se per il teatro le previsioni degli uffici sembrerebbero essere più ottimistiche (la ditta non è mai partita con i lavori e ci sarebbero spiragli per riassegnarli in tempi brevi), la questione legata all’ala del Castello pare essere più spinosa. L’azienda appaltatrice, infatti, sarebbe intenzionata a chiedere i danni al municipio, con una coda che finirebbe in tribunale. Cavallerizza chiusa, Cagnoni idem. I cantieri delle due strutture sono ferme. In pratica la città è stata privata nel giro di poche settimane dei due luoghi più rappresentativi nei quali fare spettacoli, eventi culturali, concerti e molto altro. La situazione è di difficile gestione, e lo confermano anche i responsabili di alcune delle associazioni culturali-teatrali della città.
Una città in cui i cantieri sono fermi, in cui anche la cultura di fatto non riesce a trovare spazio. Da questo punto di vista c’è molta preoccupazione. Anche perché da parte dell’amministrazione non arrivano risposte alquanto incoraggianti o comunque esaustive. Per quanto concerne il teatro, il problema, secondo il primo cittadino, è una conseguenza di una grande disponibilità di appalti in questo periodo, che porta le ditte a porre in secondo piano i lavori che offrono meno ritorno economico e dare la precedenza a quelli più remunerativi. Una cosa comunque è quasi certa, anche se il sindaco per il momento non si pronuncia formalmente: Vigevano si scordi di avere il Cagnoni pronto per gennaio. Un altro colpo da digerire per la cultura ducale.
Edoardo Varese