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“Era un uomo con l’educazione di una volta, di quelli che si toglievano ancora il cappello per salutare”. Giovanni Rossi, storico direttore de L’Informatore Lomellino e successore di Giancarlo Torti al timone di questo giornale, ricorda il suo predecessore con grande affetto. 
“Era un giornalista che aveva grande mestiere e in questo lavoro ha coerentemente trasferito la sua visione cristiana della vita. – ricorda Giovanni Rossi – Scherzando gli dicevo che lui faceva il giornalismo positivo, mentre io mi occupavo di quello negativo”. 
Ed è stato proprio il taglio personale dato da Torti che ha reso unico questo giornale, identificandolo fortemente nel suo direttore. Il legame tra il giornale e la città è diventato unico, strettissimo. Indissolubile. 
“Giancarlo era immerso totalmente nella realtà mortarese. Ha avviato e sostenuto un’infinità di raccolte fondi per aiutare gli indigenti. Anche il “cuore della città”, presente sulle pagine del giornale, era stato una sua invenzione per stimolare le persone a sostenere cause benemerite. – aggiunge Rossi – La sua presenza in città si è fatta sentire anche sotto l’aspetto culturale: con Giancarlo Costa aveva tenuto in mano la cultura in città. Ma non solo: pensando a loro non posso fare a meno di ricordare anche Sergio Vittone, anche lui fu protagonista di una stagione irripetibile e, assieme a Torti e Costa, costituì un trio molto importante per la città. Giancarlo, inoltre, fu uno dei padri della sagra, manifestazione che ha contribuito a creare ed ha accompagnato con il suo stile”.
Gli anni alla guida del giornale furono, per Torti, anni frenetici. E lui era una persona piena di iniziative, dinamica. Sapeva essere “sul pezzo”. Nonostante dovesse fare i conti con difficoltà logistiche incredibili: Torti, infatti, non avendo la patente, non poteva mettersi al volante dell’automobile e spostarsi liberamente. 
“Bisogna riconoscergli il grande impegno dimostrato per L’Informatore Lomellino: addirittura ha avuto la redazione nella propria abitazione. – continua Giovanni Rossi – E poi ha saputo dare un giornale ad una città di 15mila abitanti: questo non è poco”.
Anni trascorsi fianco a fianco fanno sì che i ricordi siano molti. Alcuni, è inevitabile, anche molto personali. Ma ci sono due aspetti che Giovanni Rossi ricorda con un sorriso.
“Ricordo sempre quando Giancarlo, abituato a scrivere tutti i suoi pezzi a mano, nella redazione di contrada della Torre, si presentava nella postazione di Roberta Vecchio per digitalizzare i suoi scritti. – prosegue Rossi – Lo ricordo con piacere perché erano quasi due opposti che si toccavano. Ormai, non c’era neanche bisogno di parlarsi, in un determinato momento la postazione era pronta per accoglierlo: Giancarlo arrivava con i suoi appunti, mezzi fogli scritti fitti, per trasferirli sul file per l’impaginazione. E poi, un secondo fatto legato ad un fatto di cronaca accaduto in piazza Silvabella. Il protagonista di quei fatti si presentò nella nostra redazione e Giancarlo, un po’ intimorito, corse a chiamarmi dicendo «Giovanni, c’è giù… c’è giù…» non sapeva come districarsi in quella situazione che poteva sembrare spinosa, ma poi non lo fu affatto”.
Giovanni Rossi ha affiancato Torti alla direzione nel 1995, poi Rossi lascia alla fine del 1999. Il 18 settembre del 2001 Giovanni Rossi torna alla guida del giornale, ma Torti non c’è già più. Nel luglio del 2000, dopo quasi 40 anni, aveva lasciato per sempre il suo Informatore Lomellino.