La società premia sempre chi arriva primo, trascurando chi arriva secondo o chi ha fatto meglio. Chi si ricorda l’ultimo uomo ad aver messo piede sul suolo lunare? L’astrofisico mortarese Roberto Maccagnola ha pensato di chiudere l’anno raccontando a cinquant’anni di distanza l’ultima missione lunare, quella dell’Apollo 17 del dicembre 1972, in una conferenza pubblica dal titolo “Apollo 17: 50 anni dall’ultima passeggiata lunare”, che si terrà sabato 26 novembre alle 21 e 15 presso l’Osservatorio Naturalistico Astronomico di Casasco. “Dal punto di vista storico – racconta il professor Maccagnola – la missione Apollo 17 fu molto interessante. Per la prima volta all’interno dell’equipaggio era presente uno scienziato geologo, Harrison Schmitt. Grazie a lui furono raccolti alcuni campioni molto interessanti e si scoprì sul suolo lunare un particolare tipo di terreno arancione che indicava la presenza di attività vulcanica endogena sulla Luna”. La storia dell’Apollo 17 non è fatta soltanto di importanti scoperte, ma anche di curiosi aneddoti che sembrano quasi usciti da un film di Hollywood. “Il comandante della missione Gene Cernan – rivela Maccagnola – era vedovo e aveva una figlia di otto anni. La figlia gli chiese di non partire per la missione, perché temeva di perdere anche lui. Gene promette alla figlia che sarebbe tornato e che le avrebbe portato a casa un raggio lunare. Per mantenere la sua promessa, Cernan scrive le iniziali della figlia sul suolo lunare. La dedica è ancora lì oggi”. Ci sono tante altre cose che verranno raccontate nella giornata di sabato: ad esempio, l’Apollo 17 è stata anche la missione il cui rover lunare ha coperto le maggiori distanze.Massimiliano Farrel