Qualcosa non torna nei conti pubblici approvati nel corso degli esercizi finanziari dal 2017 al 2021. I bilanci del Comune finiscono sotto la lente di ingrandimento della Corte dei Conti che ora vuole vederci chiaro. E pretende soprattutto risposte. Dalla lentezza nella riscossione delle entrate correnti ai contributi destinati al supporto della collettività per fronteggiare l’emergenza Covid che sono invece conservati a bilancio, passando per l’eccessivo ricorso all’anticipazione di cassa. I nodi da sciogliere sono tanti. Così sulla scrivania del primo cittadino è finita una missiva che pesa come un macigno. Il documento inviato dalla Corte dei Conti al municipio di piazza Martiri della Liberà contiene 35 tra domande, richieste di chiarimenti e interrogativi circa la gestione delle finanze pubbliche. Un bel rompicapo per la nuova amministrazione che ora deve produrre risposte scritte su scelte e azioni intraprese dalla precedente giunta. Non si stupiranno invece dell’interesse della Corte dei Conti i rappresentanti delle opposizioni, soprattutto Giusepe Abbà (Prc) e Marco Barbieri (Pd) che già nel corso della passata legislatura avevano attaccato alcune scelte della giunta Facchinotti. Le stesse sulle quale ora l’organo di controllo pretende di vederci chiaro. Infatti la Corte ha chiesto informazioni sul partenariato tra pubblico e privato, che comunemente prende il nome di project financing (progetto di finanza), attivato per la riqualificazione energetica dell’illuminazione pubblica e su quello stipulato per la gestione delle opere cimiteriali. Giuseppe Abbà aveva firmato e portato in consiglio comunale diverse mozioni per contestare la “cessione” ai privati della gestione del cimitero e dell’illuminazione pubblica. Ovviamente la maggioranza di allora aveva bocciato le proposte dell’opposizione. Anche Marco Barbieri era stato protagonista di accese discussioni con l’allora assessore alle Finanze Margherita Baletti sul teme del ricorso delle anticipazioni di cassa. A distanza di mesi se ne occupa anche la Corte dei Conti che chiede di risolvere il ripetuto ricorso all’anticipazione di tesoreria effettuato dal 2017. E non potevano mancare richieste di chiarimenti riguardanti la vicenda legata al Clir. Servono motivazioni a supporto delle scelte operate dal Comune in relazione alle perdite conseguite nel corso del 2020 dagli organismi partecipati. Sembrano anche mancare i report, ufficializzati tramite apposita delibera, sui controlli interni e l‘adozione della carta dei servizi. Insomma il neo assessore al Bilancio, in carica solamente dal luglio scorso, si ritrova una patata bollente tra le mani. Proprio in questi giorni, assieme ai responsabili delle Posizioni organizzative e ai revisori dei conti produrrà il documento da inviare alla Corte dei Conti. Evidentemente non gli sarà possibile motivare alcune delle scelte compiute dalla giunta precedente.Luca Degrand