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Servizi sociali di nuovo “a casa” presso i locali di palazzo Cambieri. Il trasloco si è concluso la scorsa settimana. A “bocce ferme” e calcolatrice alla mano è possibile fare qualche valutazione. Nel 2018 erano stati spesi complessivamente 23mila euro per traslocare ed adattare gli uffici dei Servizi sociali presso i locali del municipio. Una nuova collocazione che si è rivelata inadatta al tipo di servizio. Tanto che tra le prime scelte compiute dal dal neo assessore Cristina Madifassi c’è proprio stata quella di riportare a casa i Servizi sociali. La spesa sostenuta è stata di 3mila e 500 euro il costo della ditta di traslochi. Somma ben diversa da quella sborsa dall’ente pubblico 4 anni prima. Circa 3mila e 600 euro erano stati spesi per il trasloco. Altre 9mila e 638 euro erano serviti per la realizzazione degli impianti elettrici. Per la tinteggiatura il conto era stato di 915 euro. Infine furono realizzate pareti modulari da 10mila euro. Pareti modulari che sono rimaste in municipio e che non sono funzionali ai Servizi sociali. “Non voglio parlare dei 23mila euro spesi dalla precedente amministrazione – commenta l’assessore ai Servizi sociali Cristina Maldifassi – perché sono concentrata solo sul lavoro da fare e non mi interessa recriminare sul passato. Quello che però è evidente è che la sede presso Martiri della Libertà non era adatta. Sono necessari spazi più grandi e meglio organizzati in modo da offrire il servizio migliore possibile. Tanto più che stiamo parlando di un settore molto delicato. Gli operatori affrontano situazioni difficili, hanno a che fare con i minori e con persone con gravi difficoltà. Servono locali in grado di garantire il rispetto della privacy e, di conseguenza, anche della dignità delle persone. Inoltre le spese sostenute per il ritorno a palazzo Cambieri sono state ridotte all’osso, al minimo indispensabile”.Luca Degrand