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Accordo sul prezzo del latte alla stalla in Lombardia. Dopo settimane di braccio di ferro tra i produttori e la parte industriale, è andato in scena un incontro tra Italatte (gruppo Lactalis, la più importante industria casearia a livello nazionale) e i soggetti della trasformazione, al termine del quale è stato definito il prezzo del latte da qui alla fine del 2022: 55 centesimi al litro per i mesi di luglio e agosto, 57 centesimi per settembre e ottobre, 58 centesimi per novembre e 60 centesimi per dicembre. La Lombardia produce il 46% del latte italiano grazie a 4.674 stalle e a 607mila capi: Pavia ha 91 stalle, mentre la medaglia d’oro va a Brescia (1.309), davanti a Mantova (824) e a Bergamo (678). “Ci aspettavamo un significativo aumento del prezzo e quello c’è stato – spiega Maurizio Roldi, presidente della Federazione lattiero-casearia di Confagricoltura Lombardia – Non possiamo esprimere piena soddisfazione, ma il salto in avanti è stato notevole considerando che si partiva da una base di 48 centesimi. La grossa incognita è rappresentata dai costi di produzione, ancora in aumento. Il nuovo prezzo ci permette di respirare un po’, ma dovremo capire cosa succederà nelle prossime settimane con i raccolti e i foraggi, che in alcune zone sono critici. Tra due o tre mesi potremo avere un quadro più chiaro della situazione”. Per Coldiretti Pavia è “un risultato positivo che permette alle aziende di guardare ai prossimi mesi con una prospettiva favorevole: una boccata d’ossigeno anche in relazione agli aumenti dei costi di produzione”. Per l’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi “il risultato dimostra come ragionare di filiera sia l’unico modo per valorizzare il lavoro di tutti gli attori che la compongono. L’aumento graduale tiene conto anche dei rincari dei costi di produzione. Non possiamo prevedere con certezza l’andamento dei mercati in autunno, ma questo accordo è una boccata d’ossigeno per la zootecnia lombarda, cuore pulsante di quella nazionale”.Umberto De Agostin