Il 20 luglio alle 17 e 30 presso la biblioteca Civico17 un personaggio tutto da scoprire presenterà il suo fumetto “Bona Via!” incentrato sulla Via Francigena italiana. Si tratta di Valerio Barchi, classe ’85, romano che ha avuto una vita ricchissima di esperienze. Per citare alcuni paesi in cui ha vissuto dopo la fine delle scuole, nel 2004: Turchia, India, Australia, Thailandia, Cina, Vietnam. Si è sempre arrangiato come meglio potuto come bracciante, barman, cameriere, operaio, artigiano da strada e altri lavori. Nel 2015 è in Nepal durante il terrificante terremoto. Da qui decide di tornare in Italia, ma fa fatica. Nel 2017 decide di percorrere per la prima volta la Via Francigena dal Gran San Bernardo a Roma. Finito il percorso butta giù delle tavole umoristiche con protagonista un cinico Sigerio. A Roma conosce Silvia Pelissero che insegna a disegnare e pitturare ad acquerello. Riparte per l’Asia con progetti di volontariato e dopo poco torna a Roma dove inizia la sua attività come fumettista indipendente, senza fissa dimora, vivendo su un camper. Dopo qualche lavoro di discreto successo, si mette al lavoro per misurarsi con un lavoro più complesso. Ripercorre la Francigena. Documenta, disegna, fotografa, ritorna sui suoi passi. Dopo due anni di lavoro estenuante arriva alla conclusione con la pubblicazione nel mese scorso di Bona Via!. 350 pagine che illustrano il percorso della Francigena dalla Valle d’Aosta fino a Roma. Mortara c’è. Le sono dedicate quattro tavole. Protagonisti della vicenda sono Marioli e il vescovo di Canterbury Sigerico, una sorta di Dante e Virgilio. Percorrono la Via Francigena entrando in contatto con le usanze dei vari luoghi, con la loro storia, la loro cultura. È una visual novel informata sul piano storico, come avvisa in una nota Renato Stopani, direttore della Rivista “De strata Francigena”. Mortara, in particolare, è presente con sant’Albino e la custode Franca, la quale spiega la storia millenaria dell’Abbazia di Sant’Albino e le vicende di Carlo Magno. L’autore ha voluto dedicare quattro tavole a Mortara come omaggio per essere un caposaldo d’accoglienza della Via Francigena nella pianura.Vittorio Orsin