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Bassa pressione? Non ci sono alimenti miracolosi per contrastarla. Nemmeno la stanchezza. Ma mangiare con ponderazione, equilibrio e varietà porta al benessere. “Durante la stagione calda – spiega il nutrizionista Alessandro Mogni (nella foto) – è meglio fare più pasti rispetto ai cinque soliti. Ovviamente per chi può farlo che non è costretto da esigenze lavorative o di altro tipo. Dunque, sarebbe meglio diminuire la portata del pranzo e aumentare a due le merende pomeridiane in attesa dell’ora della cena. Evitare di mangiare per il caldo sarebbe sbagliatissimo: la stanchezza e la spossatezza sono causate proprio dalla mancata assunzione di nutrienti. Il che comporterebbe fame, quindi nervosismo e quindi maggiore stanchezza. E mangiare un gelato a mezzogiorno non significa pranzare. Anzi si fanno più danni perché dopo due o tre ore la fame torna e si fa sentire”. Al solito salumi e formaggi stagionati, a eccezione di grana e parmigiano sulla pasta, sono sconsigliati. “Non significa – prosegue - che il divieto è assoluto e non dobbiamo mangiare del prosciutto o della coppa all’orario di aperitivo, oppure nel panino da portare in spiaggia o in piscina. Consiglio però di sondare meglio quali sono le alternative più salutistiche e varie per servire comunque degli stuzzichini o un panino fragrante e nutriente. I salumi sono ricchi di sale e di conservanti. Inoltre, non sono granché come apporto nutrizionale. Per chi poi è sensibile al cambiamento climatico, è bene notare che un ridimensionamento del consumo di carne può giovare alla salute del pianeta”. Meglio dunque pensare a frutta e verdura che vanno consumate ogni giorno e diversificando. Pomodori, barbabietole, cipolle, melanzane, zucchine, carote, patate. “Frutta e verdura di stagione – spiega Alessandro Mogni – sono essenziali per gli apporti di vitamine e sali minerali. Se di stagione inoltre sono buone e fragranti e assolutamente nutrienti. A tavola si può giocare con i colori. Infatti, bisogna stare attenti a variare. Quello che mi dà, ad esempio un pomodoro, è diverso da quello che mi dà un altro frutto”. Non dobbiamo dimenticare anche l’apporto essenziale dei carboidrati. Pasta, pane, riso e altri cereali sono il carburante del nostro corpo. Sarebbe deleterio evitarli, perché incorreremmo sempre nel nervosismo causato dalla stanchezza a cui si aggiunge quello dovuto al caldo. Oltre a insalate di pasta o di riso, un’altra fonte di carboidrati sono i panini, cibo solitamente preferito da chi fa una giornata in piscina o al mare, per non appesantirsi troppo ma per comunque avere abbastanza energie per proseguire nella giornata. “È fondamentale – spiega – che nel panino ci sia almeno una verdura. A prescindere da cosa poi ci si metta dentro. Il panino può essere un pasto completo ma naturalmente gli ingredienti vanno scelti accuratamente. A partire dal pane. La parte che fornisce carboidrati insomma. Bisogna prestare attenzione alla quantità di sale. Cambia molto anche tra pane bianco e pane integrale, ma sono scelte perlopiù personali. Sconsiglio invece le piadine perché sono molto caloriche, contenendo in larga parte strutto e quindi una considerevole quantità di grassi. Per la parte proteica, posto che i salumi sono da evitare, meglio metterci del pesce, dei molluschi o una frittatina, magari farcita con delle verdure all’interno. Io consiglio solitamente ai miei assistiti di fare l’hummus di ceci o più semplicemente delle creme di legumi, a base di olio e un po’ di sale, che risultano piacevoli anche per la loro consistenza, che ricorda quella di una salsa leggermente umida. Possiamo poi mettere un formaggio fresco come la ricotta o la crescenza se non abbiamo consumato già la quantità settimanale, che ammonta a due porzioni. Esistono inoltre alternative vegetali gustose, come il seitan, da evitare per i celiaci, il tempeh o il tofu. Mentre non c’è da farsi abbindolare dagli affettati vegani perché anch’essi sono ricchi di sale e conservanti come quelli di carne”.