Con un volo di fantasia si può tornare indietro nel tempo di oltre mezzo secolo e immaginare il Duca di Mortara, Ludovico Il Moro, che, dopo una fortunata battuta di caccia nella sua “Pulchra Silva”, rientrato nel suo palazzo, sia alla disperata ricerca di qualcuno che cucini l’abbondante selvaggina appena cacciata nelle foreste che ancora circondavano quella che sarebbe divenuta Mortara. Il palazzo è deserto: cuochi, maestranze, servitù, tutti svaniti. Una sorta di sciopero ante litteram, il personale del Duca incrocia le braccia e lui ovviamente tra i fuochi non sa destreggiarsi come in sella con con arco e frecce. E allora, che fare? Dalla finestra del suo palazzo Ludovico, pensieroso, si arrovella per trovare una soluzione. Che, all’improvviso, spunta letteralmente sotto il suo naso. Proprio di fronte ha appena aperto una nuova locanda, “Losteria”, specialità cacciagione, selvaggina, prodotti stagionali. Ludovico sorride sornione, anche oggi il suo appetito sarà saziato.2022: stesse coordinate, oggi la piazza si chiama proprio Silvabella, richiamando l’antico nome della città circondata da boschi verdeggianti. E lì ha aperto “Losteria”, gestito da Davide Rossi e dalla sua famiglia. Un sogno nel cassetto rimasto chiuso per molto tempo, con altri due anni in standby a causa della pandemia, ma che finalmente è realtà. “Ed era ora! - esclama Davide Rossi – la pandemia ci ha costretti a rimandare l’apertura, ma finalmente siamo pienamente operativi con le nostre proposte di cucina, che sono legate al nostro territorio lomellino, ma che richiamano anche la vicinanza geografica al Piemonte”. Proposte che sono uniche a Mortara. “Ho notato – sottolinea il ristoratore – che a Mortara mancava davvero un posto dove si potesse gustare la selvaggina, da qui è nata l’idea di aprire un ristorante con queste caratteristiche, con l’ulteriore peculiarità che tutti i prodotti che accompagnano le nostre carni sono rigorosamente a chilometri zero”. L’orto della famiglia Rossi, infatti, si trova a Mortara e lo scorrere naturale delle stagioni fa da metronomo a quello che, mese dopo mese, si può trovare nel piatto. Alla proposta gastronomica se ne aggiunge una altrettanto allettante legata alle bevande. “Proponiamo – prosegue Davide Rossi – vini provenienti da tre diverse cantine dell’Oltrepo, poi abbiamo bottiglie dell’Alta Langa e di Ghemme, dalle colline novaresi. Se la cacciagione si può abbinare ai bianchi? Indubbiamente, anzi consiglio di provare le nostre carni accompagnandole con le bollicine, rimarrete piacevolmente sorpresi. In particolare i bianchi frizzanti sono ottimi vini per pasteggiare con carni bianche come la lepre o la faraona”. Ma la varietà di proposte de “Losteria” è molto più ampia. Tra le tante alternative della cucina, spicca, ad esempio, il vitello tonnato preparato secondo la ricetta tradizionale. “Che oltre al tonno consiste – prosegue Davide Rossi – ovviamente nella maionese, ma anche nell’aggiungere capperi, uovo sodo e acciughe”. E questo è solo un assaggio. Per provare tutte le gustose ricette, “Losteria” è aperta dal lunedì al venerdì a pranzo dalle 12 alle 14 e 30. Da giovedì a sabato si può anche cenare dalle 19 e 30 alle 22 e 30. E’ fortemente consigliata la prenotazione allo 0384 968002.Riccardo Caren