Tra i mesi di luglio e novembre la media dell’indice di affidabilità della linea Milano-Mortara-Alessandria è stata del 75,06%, molto al di sotto dell’obiettivo del 95% stabilito da Regione Lombardia. I dati raccolti dall’associazione dei rappresentanti dei pendolari MiMoAl parlano chiaro: la Milano-Mortara-Alessandria si conferma una delle peggiori linee a livello regionale. Soltanto nel mese di novembre 2021, dei 1300 treni programmati sulla Milano-Mortara-Alessandria 200 (il 15,4%) hanno accumulato un ritardo superiore ai 5 minuti, e 46 (il 3,5%) sono stati soppressi. L’indice di affidabilità del servizio si è assestato all’81,1%. Le cause per la soppressione dei 46 treni sono riconducibili per 31 treni a Trenord (il 67,4%) per guasti e malfunzionamenti del materiale rotabile, per 1 treno a RFI (il 2,2%), per 3 treni ad atti vandalici ai convogli (il 6,5%) e per 11 treni all’investimento di una persona (il 23,9%). I 200 treni in ritardo invece sono riconducibili a Trenord per 131 treni (il 65,5%) a causa di guasti e malfunzionamenti del materiale rotabile, a RFI per 60 treni (il 30%) a causa dei guasti e malfunzionamento dei passaggi a livello, ad 1 treno per atto vandalico al convoglio (lo 0,5%), a 2 treni per intervento della polizia ferroviaria (l’1%) e a 6 treni per accertamenti lungo la linea (il 3%). “Dopo cinque mesi di rilevamenti – rivela Franco Aggio, presidente MiMoAl – possiamo dare la linea di tendenza dell’affidabilità del servizio sulla tratta da luglio a novembre 2021. Luglio 2021: indice di affidabilità 62%. Agosto 2021: indice di affidabilità 68,7%. Settembre 2021: indice di affidabilità 83,3%. Ottobre 2021: indice di affidabilità 80,2%. Novembre 2021: indice di affidabilità 81,1%. Da luglio a novembre, dei 1057 treni in ritardo il 59,6% è imputabile a Trenord e il 31,4% è imputabile a RFI. Questi due soggetti fanno complessivamente il 91% dei ritardi. Sempre nello stesso periodo, dei 313 treni soppressi il 52,1% è imputabile a Trenord, il 33,2% è imputabile allo sciopero del personale di Trenord e il 4,2% è imputabile a RFI. In questo caso la somma di queste tre voci di soppressioni fa l’89,5%”.I dati illustrati provengono da statistiche ufficiali, osservazioni dirette di MiMoAl e informazioni dei viaggiatori. Massimiliano Farrel