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GAMBOLÒ – Giovanni Vezzoli era in aula per rispondere dell’accusa di omicidio aggravato da futili motivi. Venerdì scorso 2 dicembre, si è aperto il processo per l’omicidio di Thomas Achille Mastrandrea (nella foto). Alla sbarra l’85enne Giovanni Vezzoli: il pensionato che, lo scorso 5 giugno nella sua abitazione di Gambolò, ha ucciso con un colpo di fucile il 42enne di Nicorvo. Il colpo fatale è stato esploso dopo un’accesa discussione avvenuta in cucina con “oggetto” la madre della vittima, Graziella Maria Casnici, 59 anni, che prestava da tempo il proprio servizio per pochi euro al giorno, in nero, nell’abitazione del Vezzoli. La donna era una vera e propria badante e si prendeva soprattutto della figlia disabile dell’anziano: il figlio pretendeva che il “datore di lavoro” della madre rispettasse le promesse e gli impegni assunti e la mettesse finalmente in regola contrattualmente. Il Pm di Pavia, Diletta Balduzzi, lo scorso 11 ottobre, al termine delle indagini preliminari, aveva chiesto il giudizio immediato per Vezzoli: la prova della responsabilità dell’imputato appariva schiacciante alla luce di tutte le fonti versate in atti, tra cui gli accertamenti balistici svolti dai Ris di Parma. Al pensionato, detenuto presso il carcere di Torre del Gallo di Pavia, gli si imputa, dopo la lite e dopo che Mastrandrea si era allontanato dalla cucina per fare la valigia della madre e portarla via da quella casa, di aver preso il proprio fucile semiautomatico Beretta calibro 12, di averlo caricato con una cartuccia e, una volta che il quarantaduenne era uscito nel cortile con la valigia, di aver esploso nei suoi confronti un colpo d’arma da fuoco che lo ha colpito in maniera letame all’addome. In seguito all’istanza del Pm, il Gip Pasquale Villani aveva disposto il giudizio immediato fissando l’udienza appunto per lo scorso 2 dicembre. Nella prima udienza si sono costituite parte civile tutte le persone offese, tra cui la moglie della vittima Giusy, assistita dall’avvocato Laura Carla Bastia e da Studio3A-Valore, società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini. Lo stesso hanno fatto anche la madre di Mastrandrea e i due figli dell’uomo. Procura e difesa hanno quindi presentato le richieste istruttorie, tra cui la lista dei testi. I legali dell’imputato non hanno reiterato la richiesta di rito abbreviato, inammissibile, ma hanno chiesto una perizia psico-geriatrica sul loro assistito su cui il collegio non si è espresso.Il processo è stato quindi aggiornato a venerdì 23 dicembre per l’apertura del dibattimento: saranno ascoltati i primi quattro testi del Pm, tra cui due operatori delle forze dell’ordine e un sanitario del 118 intervenuti nell’immediatezza del fatti. Già stabilito anche il calendario delle udienze successive, che si terranno il 17 febbraio e il 7 aprile 2