MORTARA – Ad accompagnarlo nel suo ultimo viaggio c’erano i suoi Tri Pè e la dialettale. Il feretro di Teresio Papetti è entrato nel santuario di Sant’Antonio scortato da Massimo Peruzzini, Edoardo Anfossi, Roberto Frigerio e Marco Fleba, con i Tri Pè c’erano anche gli amici della dialettale: Massimo Ricci e Paolo Santagostino. Ma c’era davvero tutta Mortara a dare l’ultimo saluto a Teresio Papetti, mancato martedì 15 novembre all’età di 71 anni. Questa mattina la chiesa dei frati non è riuscita a contenere tutte le persone, tutti gli amici, che hanno voluto dare l’ultimo saluto a Terry.C’erano i volontari della 3A, numerosi, c’erano i rappresentanti del Palio di Mortara, c’era anche il sindaco Ettore Gerosa con la bandiera del Comune. C’erano soprattutto tante persone, tanti mortaresi che hanno ricevuto da Teresio Papetti un dono importante: l’amicizia. Il ricordo, che in questi casi sfocia inevitabilmente nella malinconia, si accompagna anche se a fatica ad un sorriso. Già, perché Teresio Papetti ha regalato alla sua città anche tanta allegria. “Teresio è stato il bene, quel bene che a volte non si riesce a vedere ma è parte del nostro mondo. – così don Felice Locatelli durante l’omelia – In lui e con lui il bene è emerso in maniera evidente a tutti”. Terry è stato un uomo generoso, “pratico” nella sua semplicità, ma dal cuore grande. Teresio Papetti è stato uno di quei simboli di una Mortara che non c’è più. Una persona che sapeva tendere la mano accompagnando questo gesto con un sorriso. Papetti si è fatto apprezzare per la sua abilità di meccanico presso l’officina omonima, dove ha lavorato fino alla pensione. Poi ha sempre vissuto il mondo del volontariato: dagli albori della Croce Rosse a Mortara, alla 3A. In mezzo una serie di passioni sempre all’insegna dell’amicizia: dal calcio, era tifosissimo del Mortara e non perdeva una partita in casa e in trasferta, al palcoscenico. Qui è diventato il Terry che tutti conoscono: indossando i panni dell’Artemio fino a quelli del solista di Terry e i Tri Pè.Di palco in palco, Teresio Papetti sapeva coinvolgere molti amici per iniziative benefiche: è il caso di The Grup e della Ri-kover Band, trio musicale formato dallo stesso Terry, Giovanni Moda e Amedeo Celoria.Nelle gare di generosità Teresio Papetti era sempre in prima linea: ha condiviso il palco con l’indimenticabile don Giovanni Zorzoli in “Una ciapa par Santa Crus” e in “Quand as disa l’amicisia”. Inoltre si è speso per serate benefiche a favore della 3A, l’Associazione amici anziani, mobilitando anche i suoi Terry e i Tri pè. Quest’ultima esperienza, quella musicale, è stata forse quella che più gli ha regalato soddisfazioni. Al termine della Messa i ricordi commossi della 3A e della Compagnia dialettale mortarese, poi quello dell’associazione Arma Aeronautica con la recita della Preghiera dell’Aviatore, infine l’omaggio dei suoi Tri Pè che hanno affidato a Marco Fleba (il quarto dei Tri Pè) l’ultimo saluto che Terry ha voluto fare a tutti, salendo per l’ultima volta sul palcoscenico. Questo il testo: “Cari i me’ murtarin, mi son rivà al traguard! Am dispiasa lasav e lasà Murtara, ma al Signur a mà ciamà par fa cumpagnia e fà divertì ‘i Amis chien già mo là in Paradis. Vuraria salutà e brasà su: la Dialettale Mortarese, i mè Tri Pè, i Sumbarià, The Grup, la Ricover Band, la 3A, al Palio ad Murtara, al me Amis Sergio e tucc cui ca sera bituà a ved. Piansì no (immà un po’), fi di bei suris e vuriv ben, la vita l’è curta, suma Num a pudè fala gnì longa… basta das da fa”.Un lungo applauso ha messo il punto esclamativo a queste parole che in tutto e per tutto rappresentano Terry e la sua nobiltà d’animo.Teresio Papetti lascia la moglie Paola, i fratelli Lina e Luigino e moltissimi amic