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VIGEVANO – La Guardia di Finanza, su delega della Procura della Repubblica di Pavia, ha sequestrato beni per 5,9 milioni di euro all’imprenditore vigevanese Enzo Stilla. I beni, secondo l’accusa, sarebbero profitto dei reati di Sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e di Dichiarazione infedele.I militari delle Fiamme gialle hanno posto sotto sequestro 21 immobili, terreni e fabbricati, formalmente intestati a varie società, ma di fatto nelle disponibilità dell’imprenditore. Il sequestro di oggi, mercoledì 13 luglio, è arrivato al termine delle indagini che, nel maggio scorso, avevano portato all’arresto di Stilla, condotto a Torre del Gallo, e a quello di un prestanome, finito ai domiciliari. L’accusa era di bancarotta fraudolenta. Originario della provincia di Cosenza, 61 anni, Stilla era noto in città per la sua attività imprenditoriale che comprendeva anche da alcuni anni il Caffè Commercio, storico bar che si affaccia su piazza DucaleLe complesse indagini svolte dal Nucleo di Polizia economico finanziaria di Pavia, coordinata dalla Procura della Repubblica di Pavia, hanno consentito di rilevare una serie di condotte consistenti nello svuotamento di una società operante nel settore calzaturiero, gravata da debiti tributari per oltre 8 milioni di euro, attraverso il compimento di operazioni simulate che coinvolgevano una serie di società, anche estere, appartenenti allo stesso gruppo, determinando di fatto il progressivo depauperamento dell'attivo societario, in primis il magazzino, a favore di una società neocostituita, riconducibile allo stesso Stilla, che subentrava nelle attività della società decotta.Sulla base dell'attività investigativa e alla luce del rilevante debito tributario accumulato nei confronti del fisco della società colpita dalle condotte distrattive, il PM titolare delle indagini ne richiedeva il fallimento che veniva dichiarato dal Tribunale di Pavia lo scorso 8 lug