Omicidio di Valeggio, il Gip: ora nuove indagini per capire come è morta Polina Kochelenko
VALEGGIO – Saranno le nuove indagini disposte dal Gip di Pavia, Maria Cristina Lapi, a stabilire con certezza le cause della morte di Polina Kochelenko. La trentacinquenne educatrice cinofila russa è annegata il 16 aprile 2021 nella roggia Malaspina di Valeggio, centro nel quale si era trasferita da poco, in circostanze mai del tutto chiarite mentre portava a spasso i suoi cani. In un primo tempo era stato considerato come “incidente”. Caso chiuso. Invece la tenacia della madre Alla, del suo avvocato Tiziana Barrella e condotte dall’ingegnere forense torinese Fabrizio Vinardi e dall’investigatore privato stradellino Claudio Ghini, hanno permesso che la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura della Repubblica venisse respinta dal Gip. Il pool difensivo ha inviato una contro-perizia, notando alcuni segni compatibili con una caduta al suolo sulle foto del cadavere.
Ora si indaga contro ignoti per omicidio volontario, con relativo fascicolo.
Polina, nata a Mosca, cresciuta in provincia di Torino, era laureata in giurisprudenza e specializzata in criminologia. Partecipò al reality show “L’isola di Adamo ed Eva”, nel 2015. Poi la nuova folgorante passione, i cani, che l’hanno spinta a trasferirsi da sola in questo paesino di campagna di 200 abitanti in una casa grande, con tutto lo spazio che voleva per gestire gli animali. Il corpo senza vita è stato rinvenuto dai sommozzatori dei vigili del fuoco nella mattinata del 18 aprile, dopo che mezzo paese e la protezione civile si erano mobilitati per le ricerche. Proprio la madre aveva dato l’allarme: dovevano vedersi sabato mattina, il 17, ma Polina non si è presentata all’appuntamento. Il suo cellulare, che ha squillato a vuoto per decine di volte, è stato trovato sul ciglio del fosso insieme a due guinzagli, riposti in modo ordinato da una mano ancora senza volto. A terra anche dei fazzoletti che lei, convinta ambientalista, non avrebbe mai gettato a terra secondo chi la conosceva.
Le cose che non tornano sono tantissime: la donna era un’abile nuotatrice, eppure è annegata in un canale irriguo profondo due metri. Inoltre due dei cani che aveva con sé, liberi dal guinzaglio poiché in aperta campagna, dal valore di 15mila euro, non sono mai stati ritrovati né morti né vivi. La madre crede sia proprio questo il motivo del delitto: rubarglieli. Quindi secondo lei non un tragico incidente (scivolata nel fosso, magari proprio per salvare uno degli animali), né tantomeno suicidio. Pochi minuti prima di perdere la vita, la 35enne era al telefono con un amico. Poi ha messo giù, dicendo che “si era allontanato uno dei cani”. La madre Alla ha conservato tutti i suoi abiti di quando è stata trovata morta: «Era vestita a strati perché faceva freddo - ha raccontato ai microfoni di Chi l’ha visto? - ma nei pantaloni e nel giubbotto ci sono strappi che non sono spiegabili con la caduta, come se avesse lottato”. Un altro mistero (che non permette di escludere neanche la pista del delitto passionale) è l’identità ancora sconosciuta dell’uomo al volante di una monovolume grigia che frequentava Polina e la sua casa di Valeggio. Accertamenti dovranno essere effettuati anche sulla segnalazione giunta in Procura e relativa alla cancellazione di post e geolocalizzazioni dal profilo social della vittima, avvenuta in tempi successivi alla sua morte effettuata da chi, evidentemente, disponeva delle credenziali di accesso.