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Gli episodi vandalici nei confronti del “sacro” non sono certo una novità. Nella giornata di venerdì scorso, 7 aprile, la basilica di San Lorenzo è rimasta aperta dal mattino alla sera. Durante un momento di scarsa affluenza dei fedeli, ignoti si sono introdotti all’interno del luogo di culto per cercare di rubare le offerte raccolte sotto le statue di Santa Rita e Sant’Antonio, nella navata di destra. Il peso della struttura ha impedito ai ladri di mettere a segno un misero colpo.
Nell’ultimo anno, gli atti di vandalismo nei confronti dei luoghi di culto sono stati diversi. Domenica 1 gennaio, durante la celebrazione liturgica delle 11 nella basilica di San Lorenzo, approssimativamente tra le 11 e 15 e le 11 e 30, il parroco don Marco Torti stava tenendo l’omelia, quando si è sentita un’esplosione fortissima. L’esplosione di un petardo aveva mandato in frantumi il vetro di una delle due finestre della sacrestia che si affacciano sulla piazzetta dedicata a padre Bonaventura Bernini e incastonata tra la basilica e la chiesa sconsacrata di San Dionigi. Un episodio simile si era verificato pochi giorni prima. Era l’8 dicembre, durante la Messa delle 18:  alcuni ragazzini, successivamente identificati dai carabinieri, avevano aperto la porta della chiesa gettando al suo interno un petardo tipo “mitraglia” che aveva generato una raffica di esplosioni. 
Un anno fa , invece, era finita nel mirino l’abbazia di Santa Croce. 
Nella notte tra venerdì 6 e sabato 7 maggio 2022, alcuni malviventi hanno forzato la porta del retro della sacrestia,
che si affaccia su piazza Carlo Alberto. Una volta all’interno, i ladri hanno poi scassinato tutte le cassette per le offerte dei candelieri votivi (che venivano svuotate quotidianamente). Arredi e oggetti sacri non sono stati presi in considerazione dai malviventi, così il danno superò di gran lunga l’entità del furto. 
Sempre nel 2022, nel pomeriggio del 28 marzo, due adolescenti avevano preso a sassate l’abbazia di Santa Croce proprio mentre all’interno della chiesa veniva celebrata la Messa. I due teppisti avevano preso alcuni sassi in prossimità di una panchina vicino al monumento al Bersagliere, proprio in quella parte di piazza Carlo Alberto che è stata dedicata a don Giovanni Zorzoli, dopodiché hanno iniziato a tirarli contro il muro della chiesa che dà verso i giardini del monumento. Il lancio di sassi, percepito anche all’interno dell’abbazia, aveva danneggiato il marmo collocato sull’edificio religioso. 
Gli imbecilli, allora, la fecero franca: la telecamera del sistema pubblico di videosorveglianza non aveva permesso di identificare gli autori del gesto.
Nella seconda metà del luglio del 2019, invece, la chiesa era stata vittima di un furto sacrilego. 
Uno o più ladri si erano intrufolati nella chiesa ed avevano rubato la reliquia della Santa Croce che veniva conservata sotto l’altare dell’abbazia.