MORTARA – Scassinatori in azione in via San Martino. I ladri sono entrati in azione nella tarda serata dello scorso 2 settembre, riuscendo a rubare un Suzuki Jimny per poi abbandonarlo nella periferia di Milano. Mortara si conferma terra di conquista per ladri che dall’hinterland milanese arrivano nella terra delle risaie per mettere a segno colpi notturni. I proprietari di casa si trovavano in vacanza al mare da cinque giorni e i ladri hanno avuto tutto il tempo di pianificare il colpo e di realizzarlo. “Nella mattinata di venerdì 3 settembre mi trovavo al mare, aspettando chi si schiudessero le uova lasciate nel nido da una tartaruga marina. E accendendo il cellulare per scattare le foto al momento della schiusa ho notato che avevo ricevuto un numero incredibile di telefonate. Erano tutte persone che volevano segnalarmi che i ladri erano entrati in casa. – racconta la vittima – L’unica cosa da fare era preparare i bagagli e far rientro a casa, dove siamo arrivati nel tardo pomeriggio. I vicini di casa ci hanno raccontato di aver sentito rumori verso le 23 e dopo mezz’ora hanno visto il Jimny uscire, ma pensavano che fossimo noi”. I ladri sono entrati dal retro, verso la ferrovia, scassinando una porta semiblindata. All’interno dell’abitazione hanno razzolato mille euro in contanti, gioielli che avevano sostanzialmente un valore affettivo e due cellulari datati. Durante la perquisizione domestica sono riusciti a trovare le chiavi dell’auto e poi hanno forzato la porta del garage facendola uscire dalle guide. “Sembravano dei disperati, tanto che hanno anche fatto un po’ di spesa dal nostro frigorifero, rubando formaggio e sughi. – continua la proprietaria dell’abitazione – Hanno faticato ad uscire perché avevamo staccato la corrente prima di partire dalle vacanze e così hanno dovuto forzare l’accesso al garage. La macchina è stata poi ritrovata a Rozzano, in via Manduria, dentro ad un fosso”. L’auto è stata recuperata con un carro attrezzi. Il Jimny era stato abbandonato dentro ad un fosso, al suo interno sono stati rinvenuti attrezzi da scasso. Non solo, allo specchietto retrovisore era attaccato uno di quei grandi rosari che generalmente venivano appesi nelle camere da letto. La grande croce di circa 15 centimetri penzolava tra il volante e il cruscotto. Perché abbandonare un rosario dentro un’auto rubata? Che sia la firma dei ladri?“Questo aspetto mi ha molto insospettito – conclude la donna – e al mio rientro a casa mi sono accorta di non avere più un piccolo rosario che conservavo nel cassetto del comodino. E’ tutto molto strano. La cosa certa è che ormai la nostra città è in balia della microcriminalità. Abitiamo in via San Martino da 26 anni e in tutti questi anni abbiamo visto pochissimi controlli delle Forze dell’Ordine. Forse arrivavano solo quando venivano chiamati da qualche residente. Alla faccia della tanto sbandierata sicurezza!