PAVIA – Nel corso dell’anno 2020 la Guardia di Finanza di Pavia ha eseguito quasi 1.000 interventi ispettivi e 411 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile in tutti gli ambiti della propria missione istituzionale. Cifre, queste, che danno il senso dell’intensificazione delle attività della G.d.F. contro i più gravi fenomeni di illegalità economico-finanziaria. Interventi mirati, indirizzati nei confronti di target accuratamente selezionati grazie ad attività di intelligence, al controllo economico del territorio e ad analisi di rischio, ulteriormente migliorata, quest’ultima, in ragione della potenziata interazione tra le banche dati a disposizione ed alla fatturazione elettronica obbligatoria. LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI Evasione fiscale internazionale, frodi carosello, indebite compensazioni e traffici illeciti di prodotti petroliferi sono alcuni dei fenomeni più gravi, pericolosi e diffusi sul territorio nazionale su cui si sta concentrando l’attenzione della Guardia di Finanza al fine di contrastare gli effetti distorsivi della concorrenza provocati dalla grande evasione e dalle frodi fiscali, particolarmente dannosi soprattutto nei periodi di crisi. Un’azione che, nel corso del 2020, si è concretizzata nell’esecuzione di quasi 350 interventi ispettivi e di 98 indagini delegate dalla magistratura, che hanno permesso di riscontrare 58 reati fiscali (principalmente riferibili all’utilizzo di fatture false, all’occultamento delle scritture contabili e all’omessa dichiarazione) e di denunciare 65 soggetti di cui 19 in stato di arresto. Il valore dei beni sequestrati nella passata annualità per reati in materia di imposte dirette e IVA è di 17,5 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro al vaglio delle competenti Autorità Giudiziarie ammontano a più di 8 milioni di euro. Non meno significativo è l’impegno del Corpo nel contrasto all’economia sommersa, come testimonia l’individuazione di 22 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente oltre 6 milioni di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 9 datori di lavoro per aver impiegato oltre 150 lavoratori in “nero” o irregolari. Ammontano, invece, a 3 gli interventi svolti nel settore delle accise, al fine di contrastare la filiera distributiva delle merci illecitamente introdotte sul territorio nazionale mediante servizi di prevenzione nelle rotabili maggiormente interessate dai traffici illeciti, nonché, nei casi più gravi, attraverso l’esecuzione di indagini di polizia giudiziaria volte a neutralizzare l’operatività delle organizzazioni criminali, anche di carattere transnazionale, operanti nel settore. Nel settore del gioco illegale ed irregolare, nel 2020 sono stati eseguiti 14 controlli non riscontrando violazioni. CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA La Guardia di Finanza ha dedicato, nel corso del 2020, 10 Piani operativi al contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica e a quelle condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni. Si tratta di un settore strategico per il Paese, in quanto il corretto impiego dei fondi pubblici sostiene il tessuto economico nazionale, consente di affrontare le condizioni di disagio in cui possono trovarsi i cittadini e le famiglie, contribuisce a contenere l’esborso complessivo dello Stato e si traduce, in ultima analisi, in un miglioramento complessivo della qualità della spesa, permettendo che essa possa conseguire gli obiettivi cui tende: benessere, crescita e sviluppo. 77 sono gli interventi complessivamente svolti, nel 2020, a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 56 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 2 deleghe svolte con la Corte dei conti. Le frodi scoperte dai Reparti dipendenti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a oltre 2,5 milioni di euro, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 65. Sono attività, quelle appena sintetizzate, che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per quasi 4,5 milioni di euro, a carico di 5 soggetti. Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, all’indomani dell’introduzione del “reddito di cittadinanza”, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del beneficio a tutela di coloro che hanno reale necessità usufruire del sussidio. Gli interventi eseguiti hanno consentito di denunciare all’Autorità Giudiziaria 13 soggetti per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore. Tra questi figurano anche soggetti intestatari di case e autovetture di lusso, evasori totali, persone dedite a traffici illeciti. Passando, più in generale, al settore della tutela della legalità nella Pubblica Amministrazione, sono state denunciate 49 persone per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione. LOTTA ALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA ED ECONOMICO-FINAZIARIA La strategia perseguita dalla Guardia di Finanza mira al contrasto di ogni forma di infiltrazione e degli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità organizzata ed economico-finanziaria, attività di rilevanza assoluta nello scenario che va a profilarsi, contraddistinto dall’urgente necessità di tutelare la sicurezza economico finanziaria a salvaguardia del “sistema Paese” nella delicata fase post emergenza. Le attività investigative sono orientate verso contesti che, sulla base di una preventiva analisi delle fenomenologie illecite presenti nelle singole realtà territoriali, risultino connotati da concreti ed immediati profili di rischio, focalizzando l’attenzione sulla conclusione di negozi giuridici da parte di soggetti apparentemente privi di adeguate capacità finanziarie, su settori di particolare rilevanza strategica o ancora sul reimpiego di proventi illeciti nei cc.dd. “beni rifugio” (diamanti, metalli preziosi, valute pregiate, opere d’arte, reperti archeologici, ecc.), nonché connessi con la gestione dell’emergenza sanitaria. In quest’ottica, si è proseguito nell’opera di rafforzamento dello sviluppo degli accertamenti patrimoniali in applicazione della normativa antimafia, anche nei confronti di soggetti connotati da “pericolosità economico-finanziaria”, ed il monitoraggio delle diverse manifestazioni della criminalità nel territorio di riferimento, includendo la c.d. “area grigia”, rappresentata da soggetti che, pur non organici alle consorterie, si propongono quali facilitatori della penetrazione criminale nel tessuto socio/economico. L’azione volta alla prevenzione e repressione del riciclaggio dei capitali illeciti per impedirne l’introduzione nel tessuto economico-finanziario sano del Paese, nonché per intercettare possibili pratiche di finanziamento del terrorismo, si è fondata e continuerà sempre più a basarsi in futuro, sul piano repressivo, nell’esecuzione di mirate indagini di polizia giudiziaria e sul piano preventivo, nell’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette inviate dai soggetti obbligati ai sensi della normativa antiriciclaggio. È stata, tra l’altro, conferita priorità all’analisi di quei contesti legati alla fase emergenziale e post emergenziale, che vengono delegati con immediatezza ai Reparti competenti per i conseguenti sviluppi operativi, in relazione alla possibile connessione con tentativi di infiltrazione della criminalità nel sistema economico, alle pratiche speculative sui prezzi dei dispositivi medici di protezione individuale o alle procedure di approvvigionamento di materiale medico, nonché, in prospettiva, con l’utilizzazione delle provvidenze che sono e saranno poste a disposizione di cittadini e imprese per superare la contingente crisi economica. Altra importante direttrice, anche in prospettiva futura, dell’azione della Guardia di Finanza per il contrasto del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo è rappresentata dalla massima valorizzazione delle informazioni acquisite nel corso del controllo economico del territorio. Sempre allo scopo di garantire la tutela della trasparenza e della legalità del sistema economico imprenditoriale, ulteriore priorità del Corpo continuerà ad essere quella di reprimere i reati fallimentari, societari e bancari, nonché i fenomeni usurari e di abusivismo bancario e finanziario, per salvaguardare i risparmiatori da offerte di soluzioni d’investimento non sicure. Nel corso del 2020, invece, con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 42 soggetti, ed ammonta ad oltre 8,5 milioni di euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca operati hanno raggiunto, rispettivamente, la quota di oltre 37 milioni di euro e di 600.000 euro. Tali misure ablative ricomprendono anche i sequestri di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, conseguenti allo svolgimento di accertamenti nei confronti di soggetti connotati da c.d. “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare.Sono stati eseguiti 207 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia. In materia di repressione del riciclaggio dei capitali illeciti sono stati eseguiti 12 interventi, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 60 persone per i reati di riciclaggio e auto-riciclaggio, dei quali 4 sono stati tratti in arresto. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno ai 22 milioni di euro, mentre sono stati effettuati sequestri su ordine della magistratura per oltre 1,5 milioni di euro. Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari sono stati proposti per il sequestro beni per un valore pari a circa 8,5 milioni di euro, su un altrettanto valore di patrimoni risultati distratti. Nel comparto operativo dedicato alla sicurezza della circolazione dell’euro sono stati infine denunciati 4 soggetti, 1 dei quali in stato di arresto, con l’esecuzione di sequestri di valute, titoli, certificati e valori bollati contraffatti per un valore complessivo di circa 4.000 euro. Tra le attività del Corpo svolte nel 2020 a tutela del mercato dei beni e dei servizi si pongono quelle - convergenti su 3 Piani operativi - a contrasto dei fenomeni di contraffazione di marchi registrati, usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti, nonché delle violazioni alla normativa sul diritto d’autore. In tali ambiti, i Reparti operativi hanno effettuato 9 interventi e dato esecuzione a 18 deleghe dell’Autorità Giudiziaria, sottoponendo a sequestro quasi 5.000 prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy e non sicuri nonché ingenti quantitativi di prodotti recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere. CONTROLLO DEL TERRITORIO E CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI In materia di contrasto al traffico di stupefacenti, grazie alle operazioni concluse, sono stati sequestrati circa 6 kg di sostanze stupefacenti a carico di 20 soggetti denunciati, di cui 9 arrestati. In materia di contrasto al contrabbando, lo sforzo operativo in tutte le sue forme è finalizzato a disarticolare la filiera distributiva delle merci illecitamente introdotte sul territorio nazionale, mediante servizi di prevenzione volti al controllo delle rotabili maggiormente interessate dai traffici illeciti nonché, nei casi più gravi, attraverso l’esecuzione di indagini di polizia giudiziar