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ALAGNA – L’ipotesi è quella di omissione di soccorso: non si spiega come mai l’autista del furgone anziché aiutare l’anziano, abbia tirato dritto. Sembrava un banale incidente, uno di quelli che si possono risolvere con la constatazione amichevole e delle scuse, ma è finito in litigio e poi in tragedia. Il tamponamento era di poco conto: subito dopo però c’è stato un breve inseguimento, e i due autisti hanno avuto un diverbio. Una discussione fatale, costata carissima all’anziano. Giuseppe Angeleri, 77 anni, di Alagna, si è sentito male subito dopo senza rialzarsi più, cadendo sull’asfalto. Inutili i soccorsi: già in serata il suo cuore aveva smesso di battere nonostante i tentativi disperati di rianimarlo. Il “contendente”, un uomo di 24 anni residente a Codogno, centro in provincia di Lodi, diventato improvvisamente celebre a febbraio per il “paziente uno” Covid in Italia, adesso dovrà rispondere dell’accusa di omissione di soccorso dopo la denuncia da parte dei carabinieri. Angeleri, infatti, dopo essersi accasciato è stato trasportato al policlinico San Matteo di Pavia. Purtroppo è deceduto poco dopo. L’altro uomo, intanto, era risalito a bordo del furgone ed era ripartito senza avvisare né il 118 né le forze dell’ordine. L’episodio è avvenuto lunedì 4 gennaio, intorno alle 16 e 15. I funerali del defunto si sono tenuti martedì pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Alagna. L’uomo prima della pensione gestiva una macelleria nel centro di Vigevano. Il furgone Mercedes Benz con la scritta “Ups”, marrone, guidato dal ventiquattrenne di Codogno, pregiudicato, procedeva in retromarcia. Ha urtato con la pedana di ferro la Toyota Yaris di Angeleri. La vettura era parcheggiata in via Stricciola. Il pensionato si trovava in casa. Dopo aver assistito alla scena è salito in auto e ha seguito il furgone, cercando di raggiungerlo e di fermarlo per chiarire l’accaduto. I due si sono “reincontrati” poco dopo sulla provinciale 19 in direzione Dorno, all’altezza del cimitero. Come ha riferito un testimone oculare, sono scesi per confrontarsi. Una discussione animata e degenerata. Dopo che Giuseppe Angeleri è caduto a terra, sono stati proprio gli altri automobilisti che passavano di lì ad allertare i soccorsi. Non l’autista, che ha proceduto per la propria strada. I carabinieri di Gropello, appartenenti alla compagnia di Vigevano guidata dal maggiore Paolo Banzatti, grazie anche ad alcune telecamere di sorveglianza presenti sulla strada, sono riusciti a risalire alla targa del furgone. È intestato a una società di noleggio. Il giorno successivo hanno rintracciato il veicolo proprio a Gropello: nell’occasione era però condotto da un autista estraneo alla vicenda, un suo collega ignaro. Un altro lavoratore che non c’entrava niente. L’indagine a tempo di record, durata poco più di 24 ore, ha permesso di chiarire la vicenda e di identificare il colpevole. I successivi accertamenti effettuati presso la società di noleggio hanno consentito di risalire al conducente che aveva provocato l’incidente. Quest’ultimo è stato denunciato in stato di libertà all’autorità giudiziaria di Pavia per il reato di omissione di socco