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In piazza con la bandiera della Palestina, lo Stato che non c’è e che non ha diritti. Così venerdì in piazza Silvabella, gli esponenti del Prc hanno distribuito volantini per spiegare le origini del tragico conflitto che da 75 anni insanguina il Medio oriente. “Siamo ovviamente addolorati per le immagini di vittime provocate dagli scontri armati di questi giorni – spiega Giuseppe Abbà -  ma cosa c’è alla radice di questi tragici fatti? Nel 1948 si formò lo Stato d’Israele che nasce occupando territori palestinesi ed espellendo centinaia di migliaia di persone anche con massacri (Deir Yassin del 9 aprile 1948 per citarne uno). Lo Stato israeliano si espande occupando la Cisgiordania e parte della Siria nel 1967 e in varie occasioni porzioni di Libano. Centinaia di migliaia di coloni israeliani hanno occupato territori palestinesi, devastando campi e raccolti, con sempre nuovi insediamenti. Israele, Stati Uniti e varie nazioni europee hanno fatto fallire gli accordi di Oslo e hanno impedito la nascita di uno Stato palestinese. Israele ha violato decine di risoluzioni dell’Onu che chiedevano il ritiro dai territori occupati. Centinaia di palestinesi, di cui molti minori, dall’inizio di quest’anno sono stati uccisi dall’esercito israeliano”. Nella striscia di Gaza (un territorio lungo 41 chilometri e largo 7) sono rinchiusi ben due milioni e mezzo di palestinesi in una sorta di grande prigione a cielo aperto.  Attualmente, come già più volte in passato, i bombardamenti israeliani sono pesantissimi.  
“Anche su ospedali, scuole, case d’abitazione – accusa Giuseppe Abbà - e sono privati di cibo, acqua, elettricità. Migliaia sono i detenuti politici palestinesi nelle carceri israeliane. Israele, oltre a possedere centinaia di ordigni nucleari, è pesantemente armato dagli Stati Uniti che lo utilizzano per controllare il Medio Oriente e le sue risorse petrolifere. Il governo Netanyahu è sostanzialmente formato da gruppi estremisti di destra e da fanatici fondamentalisti religiosi. Una volta i governi italiani, anche nostri avversari, tentavano di svolgere una politica volta a costruire la pace in Medio Oriente. L’attuale nostro Governo, invece, è supinamente sdraiato sull’atlantismo e la sudditanza agli Stati Uniti. Ovviamente non ci piace un partito di fondamentalisti religiosi come Hamas, ma d’altronde, all’inizio era stato incoraggiato proprio dai governi israeliani per dividere i Palestinesi. Adesso, com’era successo per i Talebani, si ribella all’Occidente. Impegniamoci per una politica estera di pace dalla quale l’Italia, nel centro del Mediterraneo, avrebbe tutto da guadagnare, contro il bellicismo degli Usa e della loro creatura israeliana”.

Luca Degrandi