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L’anno scolastico 2020/2021 non solo è stato per Michela Canfora (nella foto) il suo primo anno da dirigente dell’Istituto professionale statale “Ciro Pollini”, ma è stato anche il suo primo anno di esperienza nel ruolo di dirigente di una scuola. Prima dell’anno scolastico appena concluso la preside del Pollini aveva lavorato soltanto come docente, senza mai rivestire ruoli di potere, in diverse scuole del capoluogo ligure. Michela Canfora vive infatti a Genova con la sua famiglia, e per venire a Mortara ogni giorno prende il treno da Genova ad Alessandria e poi da Alessandria a Mortara. L’anno scolastico appena terminato è stato per la preside Canfora un anno molto intenso, non solo a causa delle difficoltà legate all’emergenza sanitaria che ha colpito anche le attività scolastiche, ma anche per via dell’enorme cambiamento sia di ruolo sia di contesto operativo. Mortara sicuramente non è come Genova, e al suo primo arrivo in Lomellina è quasi naturale che Michela Canfora abbia provato un senso di spaesamento. Questo, però, non le ha impedito di raggiungere importanti traguardi per la sua scuola. Anzi, si è adattata molto velocemente al contesto mortarese. “Qui al Pollini – dichiara la preside Michela Canfora – ho trovato un clima molto familiare e accogliente, e un approccio molto personale tra tutti i docenti. Questo aspetto umano e molto attento alla persona che ho riscontrato a Mortara, e il clima familiare e amichevole in cui mi sono ritrovata, non so se in una città delle dimensioni di Genova si sarebbe potuto ottenere. Tutti i traguardi raggiunti quest’anno sono stati possibili proprio grazie a questo clima accogliente e collaborativo. La collaborazione è stata la più grande cosa che c’è stata quest’anno, e senza quella non saremmo riusciti a fare nulla. Dal punto di vista quantitativo, non riesco nemmeno a dire quante cose siano state fatte. Io stessa non me ne rendo conto, perché molte iniziative sono nate dall’unione di intenti con gli studenti e i docenti. Uno degli obiettivi raggiunti che è maggiormente degno di nota è l’apertura dei laboratori innovativi, avviati da me e dalla professoressa Michaela Gornati, sulla base di un progetto che era stato piantato lì e mai portato avanti negli anni scorsi anche a causa della pandemia. Un altro grande traguardo è stato l’introduzione di nuove aule nell’area dell’ex ospedale, che hanno garantito maggiori spazi e maggior sicurezza per gli studenti, grazie alla collaborazione e al sostegno della vicepresidente della provincia Daniela Bio. Grazie ai contributi del Piano Nazionale Scuola Digitale, siamo in procinto di acquistare nuove attrezzature per i laboratori di robotica e di meccanica. Insieme ai docenti, poi, abbiamo iniziato la discussione e la formazione in vista della riforma degli istituti professionali, che ci riguarderà da vicino nei prossimi due anni. Attualmente siamo al lavoro sui progetti del Piano Scuola Estate, che partiranno nel mese di settembre e saranno rivolti agli studenti delle classi prime, nell’ottica dell’introduzione al nuovo anno scolastico. Spero, dunque, di essere riuscita anche a raggiungere una maggior collaborazione e una maggiore unione tra i docenti di tutti gli indirizzi”. La dirigente del Pollini non si accontenta e guarda già oltre i traguardi raggiunti quest’anno. Con il nuovo anno scolastico, la preside vuole migliorare i percorsi di alternanza scuola-lavoro degli studenti, attraverso progetti mirati che possano far entrare i giovani direttamente nel mercato del lavoro, avvalendosi anche della consulenza di professionisti dei vari settori. “Uno degli obiettivi da raggiungere l’anno prossimo – prosegue Michela Canfora – è di riuscire a costituire una sorta di comitato tecnico-scientifico per ciascun indirizzo, di cui facciano parte alcuni professori interni, alcuni ricercatori, e alcuni professionisti esterni. Penso, per esempio, alla collaborazione con Coldiretti e l’Ente Nazionale Risi per l’indirizzo agrario, alla collaborazione con la Federazione Italiana Cuochi per l’indirizzo alberghiero, e alla collaborazione con Anffas per l’indirizzo sociale. Lo scopo di questi Cts deve essere di coadiuvare la scuola nelle scelte operative e nell’attivazione di nuovi percorsi di tipo professionale che possano essere utili agli studenti per il mondo del lavoro”. Massimiliano Farrell