I sindacati scendo piazza per difendere i posti di lavoro dei dipendenti del Clir (meglio tardi che mai). E accusano i Comuni che, di fatto, hanno affondato il Consorzio. La Cgil Pavia (funzione pubblica) ha organizzato per la mattinata di domani, sabato 5 giugno, una doppia manifestazione: una a Mortara (dalle 12 alle 13 e 30) e l’altra a Mede (dalle 10 alle 11 e 30) davanti ai due municipi. Un messaggio forte e chiaro accompagnato da un giudizio altrettanto sferzante. Infatti Riccardo Panella, segretario provinciale presso Funzione Pubblica Cgil Pavia, non usa giri di parole. “La scellerata scelta dei Comuni di non pagare le fatture della raccolta rifiuti a conguaglio del 2020, smentendo il punto uno del piano di risanamento votato con il 60 per cento dei consensi anche da loro stessi, sta facendo precipitare il Clir verso la liquidazione, mettendo a rischio, da giugno, lo stipendio e il lavoro alla cinquantina di dipendenti”. Riccardo Panella è decisamente arrabbiato. Le amministrazioni comunali di Dorno, Mede, Mortara e Sannazzaro sono state capofila nel promuovere il progetto per salvare il consorzio dell’igiene ambientale di Parona, con la sua cinquantina di dipendenti. “Ora – continua Riccardo Panella - hanno messo da parte la retromarcia facendo ripiombare il Clir nel buio totale. Questi quattro Comuni avevano peraltro siglato di recente un accordo con Cgil Cisl e Uil che prevedeva l’impegno a rilanciare il Clir, mantenendo la gestione dei rifiuti nel perimetro pubblico, puntando alla qualità del servizio anche nei termini della sostenibilità ambientale e garantendo la stabilità occupazionale”. Il prossimo 9 giugno si terrà un’assemblea straordinaria dei Comuni soci che probabilmente segnerà la sorte ultima del consorzio. “Insieme alla Fit Cisl, – afferma il sindacalista - organizzeremo nella mattinata di sabato 5 giugno due manifestazioni che si terranno a Mede e Mortara. Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica e dare risalto mediatico alla vicenda del Clir attraverso dei presidi davanti ai due dei quattro Comuni che detengono le maggiori quote azionarie. Vogliamo provare a fare tutto il possibile perché qualche sindaco rifletta sul fatto che salvare questa società significa salvare anche quarant’anni di storia della Lomellina, cioè un valore”. Dal mondo della politica locale arriva invece il pieno sostegno del consigliere comunale Giuseppe Abbà. Il Partito della Rifondazione Comunista esprime il pieno appoggio all’azione delle organizzazioni sindacali per salvaguardare i posti di lavoro dei dipendenti del Clir e perché il ciclo dei rifiuti rimanga pubblico. “Sono molto gravi – commeta l’esponente del Prc - le responsabilità delle forze politiche, Lega e centro destra, che hanno gestito questo Consorzio. Ancora non è stato chiarito il percorso per cui si è arrivati al grave indebitamento finanziario. Sarebbe necessaria un’inchiesta approfondita da parte delle autorità competenti. Altrettanto grave l’atteggiamento di quei Comuni (Mortara, Mede, Dorno e Sannazzaro) che, prima, avevano siglato un accordo con Cgil-Cisl-Uil per il rilancio del consorzio e per il mantenimento della gestione dei rifiuti nel perimetro pubblico e poi, con un vergognoso voltafaccia, si sono rimangiati questi propositi. Sono in pericolo una cinquantina di posti di lavoro e la sostenibilità ambientale del problema dei rifiuti. Questa è la conseguenza di un atteggiamento che, negli anni, com’è avvenuto nella sanità, ha puntato a demolire l’intervento pubblico e ad aprire la strada ai potentati economici. Affossare un consorzio pubblico e affidare la gestione ai privati apre la strada a problemi seri, com’è stato dimostrato dagli impianti privati che si sono occupati di rifiuti negli ultimi anni”.