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La pandemia mondiale ha creato drammi e provocato lutti che rimarranno indelebili come una cicatrice nella memoria di tutti. E Tra i “danni collaterali” in qualche modo legati ai lunghi mesi di quarantena c’è anche l’aumento delle crisi affettive e di coppia. La lunga convivenza forzata, forse, ha aperto più di qualche crisi. I dati Istat raccontano di un aumento delle separazioni che passano dalle 19 registrate nel corso del 2019 alle 33 del 2020. I “single di ritorno” sono in costante aumento e la crisi di coppia si conclude sempre più spesso con una separazione. Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia. Il “matrimonio alla mortarese” non è solo una versione riveduta e corretta di una celebre pellicola cinematografica. Infatti, nonostante la diffusione del Covid, le registrazioni di matrimonio effettuate dagli uffici del palazzo di piazza Martiri della Libertà sono state 36. Tre in più rispetto alle pratiche di separazione. Ma non è tutto, infatti Mortara si conferma una città sempre più vecchia. La maggioranza relativa della popolazione (8,5 per cento) rientra nella fascia d’età tra i 45 e i 49 anni, mentre i bambini tra zero e 4 anni sono solo 530. Dieci in meno rispetto al 2019 e 32 in meno rispetto al 2018. Nel 2010 la fascia d’età più rappresentata era composta dai quarantenni e i bambini da zero a 4 anni erano 660. Anche il confronto tra decessi e nascite è nettamente favorevole alla prima voce. Nel corso degli ultimi 12 mesi il Comune ha trascritto 386 decessi e 136 nascite. Nonostante tutto Mortara rimanere costantemente sopra i 15mila abitanti. Il calo della natalità e controbilanciato dal fenomeno dell’emigrazione. Il numero di residenti stranieri è ormai stabile sopra quota 2 mila unità. E la tendenza è in lenta ma costante crescita. Nel 2019 i residenti stranieri erano 2mila e 330 e rappresentavano il 15,4 per cento dell’intera comunità. Ad un anno di distanza il loro numero è salito a 2mila e 458, pari al 16,1 per cento della popolazione. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania che rappresenta il 20,7 per cento di tutti gli stranieri residenti a Mortara. Segue la comunità marocchina (11,2 per cento) e, sul terzo gradino di questo ipotetico podio, quella albanese (8,3 per cento). Nel 2020 gli immigrati che hanno trovato casa nella città dell’oca sono stati 478 a fronte di una “fuga” fatta da 444 persone che, al contrario, hanno scelto di fare le valigie e partire per altri luoghi. Quindi non solo divorzi tra persone e rapporti che si logorano tra individui. C’è anche il divorzi dalla città. Mortara non riesce a far innamorare i suoi abitanti. Evidentemente mancano le opportunità di lavoro, di sviluppo, di crescita. E tutto le criticità storiche sono state ulteriormente accentuate dall’anno terribile segnato dalla diffusione del virus.