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Le famiglie e i bambini che frequentano l’asilo e le elementari hanno indossato i panni dei giudici – chef per dare i voti al servizio di refezione scolastica targato Vivenda. Tutto grazie al “sondaggione” voluto dall’assessore Luigi Tarantola. Arriva così la promozione del servizio: l’80 per cento degli intervistati è abbastanza o molto soddisfatto del del cibo. Alto gradimento anche per la disponibilità del personale che si aggiudica ottimi giudizi dall’81 per cento dei bambini. È questa la fotografia che emerge dopo l’elaborazione dei dati contenuti nei 605 questionari distribuiti allo scopo di comprendere il grado di soddisfazione degli utenti (bambini e famiglie di asilo e scuola primaria). Ma c’è anche una zona d’ombra, che lascia aperto più di un interrogativo. Infatti, pur trattandosi di un questionario anonimo, ben il 43 per cento degli interessati non ha risposto alle domande. Un tasso di disinteresse che preoccupa l’assessore. Che dà la sua lettura. “Questo dato mi lascia abbastanza perplesso – commenta l’assessore alla pubblica istruzione Luigi Tarantola – ma non voglio assolutamente pensare che i genitori non ritengano importante esprimere un parere su questo tema. Sarebbe un errore sottovalutare l’importanza dell’indagine che abbiamo compiuto. Forse alcune persone immaginano che, in ogni caso, dopo il sondaggio non ci potranno essere cambiamenti. Invece lo scopo del questionario è proprio quello di capire dove si può migliorare. Preferisco pensare che chi non ha restituito il questionario non abbia nulla da eccepire sul servizio offerto”. Le domande sono state poste in modo da verificare la coincidenza tra la qualità promessa, quella effettivamente erogata e quella percepita dall’utente finale. “Prima dello scoppio della pandemia – continua Luigi Tarantola – due o tre volte al mese mi presentavo senza preavviso in mensa per consumare il pasto preparato per i bambini. Era un modo per testare con mano la qualità del cibo e ascoltare di persona i commenti degli studenti e del personale. Per ragioni di sicurezza non ho più potuto proseguire in questa tradizione che spero di poter riprendere al più presto con la fine della pandemia. Intanto proseguiremo con lo strumento del sondaggio anonimo per sondare ogni anno il grado di soddisfazione. La relazione scritta sarà anche consegnata ai membri della commissione mensa. Assieme valuteremo dove e come si più migliorare. Fortunatamente il punto di partenza è già ottimo. Infatti solo il 3 per cento delle risposte ha valutato in modo del tutto negativo il servizio mensa. Si tratta di una percentuale irrisoria, ma voglio comunque andare a fondo e capire cosa non va. Non possiamo mai ritenerci del tutto soddisfatti e l’obiettivo deve essere quello di mantenere i punti di forza e correggere i punti deboli”. Il cibo non è l’unico protagonista dei questionari proposti dall’amministrazione. Un secondo fascicolo riguarda la valutazione dello scuolabus. In questo caso il tasso di “disinteresse” è stato ancora più elevato. Su 28 questionari consegnati agli studenti delle elementari, ne sono stati restituiti 18. E sui 36 destinati agli alunni delle medie solo 8 sono stati compilati. “Le domande – aggiunge l’assessore – riguardavano il grado di pulizia dei mezzi, la loro puntualità e il comportamento dei conducenti. La grande maggioranza delle risposte riportavano valutazioni positive. Ricordo che per la prima volta da quest’anno, dopo il pensionamento dei nostri autisti comunali, il servizio di trasposto scolastico è stato esternalizzato con un bando pubblico e ci tenevo molto a verificare il gradimento dei ragazzi”. Infine l’assessore alla pubblica istruzione ha colto l’occasione per ringraziare la dirigente scolastica Piera Varese che ha collaborata per la distribuzione e raccolta dei questionari. Luca Degrand