MORTARA - La crisi Microcast è ormai irreversibile: lo stabilimento verso la chiusura definitiva. E per i lavoratori si profila il “ricatto” occupazionale. Infatti per mantenere il posto di lavoro viene chiesto lo di accettare il trasferimento alla sede di Sasso Marcone. Un viaggio da circa 270 chilometri. Sul tema interviene il consigliere comunale Giuseppe Abbà che chiede la convocazione di un consiglio comunale aperto. La Microcast di Mortara è un’azienda che realizza componenti per diversi tipi di industrie (tra cui quella dell’auto) con la tecnica della fusione a cera persa. Dal 2020 la società è stata travolta della crisi del settore dell’automotive, seguita poi dalla pandemia mondiale dalla fine degli più ammortizzatori sociali. “Il trasferimento in una sede così lontana – spiega Giuseppe Abbà - equivale in pratica, per la pressoché totalità dei casi, al licenziamento in quanto, come è evidente, diventa impossibile per i lavoratori e le loro famiglie gestire siffatta situazione. I 74 lavoratori della Microcast hanno già dovuto affrontare nel gennaio 2020 situazioni molto difficili come i ritardati pagamenti, incontri con il Commissario giudiziale nominato dal Tribunale, promesse non mantenute dalla proprietà. I lavoratori della Microcast hanno dato prova di pazienza e disponibilità, a suo tempo, con un contratto di solidarietà. È fondamentale convocare al più presto un consiglio comunale aperto alla presenza dei lavoratori della Microcast e delle organizzazioni sindacali, per esprimere pieno appoggio ai dipendenti dell’azienda e per sostenere tutte le iniziative adatte a contrastare la pratica chiusura della fabbrica di Mortara”.Nel 2018 la società propose la cassa integrazione a zero ore la metà dei dipendenti: l’accordo firmato in Regione prevedeva che, per un anno, metà dei lavoratori avrebbero potuto non lavorare e quindi guadagnare di meno. I soldi “risparmiati” sarebbero potuti essere investiti per il rilancio della fabbrica e per rinnovare i macchinari, in modo da ricollocare la produzione sul mercato. La crisi mondiale a stravolto ogni previsione.Luca Degrand