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MORTARA - Dal “caro mensa” alle “aule a turni”: tra tanti dubbi e poche certezze l’assessore all’istruzione Luigi Tarantola (nella foto) fa il punto della situazione. Ma assicura: i costi dei servizi aumenteranno, ma faremo il possibile per non pesare sulle tasche delle famiglie. Intanto l’assessore chiede chiarezza, in tempi rapidi, al Governo. Perché, a regnare, è soprattutto l’incertezza. Come sarà il ritorno tra i banchi di scuola? E la mensa sarà accessibile? Che ne sarà dei servizi di scuolabus e di pre e post scuola? Pochi i punti fermi. Il rischio concreto è che i costi dei servizi a domanda individuale, come appunto quello di refezione, subiscano un grande aumento. Ma l’assessore Luigi Tarantola assicura. “Se il contratto con la ditta appaltatrice dovesse essere rinegoziato per l’obbligo si servire i pasti in monoporzioni, come avviene ad esempio in ospedale, faremo di tutto per non far pesare questo rincaro sulle tasche dei cittadini. Per ora non abbiamo ricevuto alcuna indicazione precisa. Somministrando i pasti su due turni, la mensa può continuare ad accogliere tutti gli studenti rispettando le distanze di sicurezza. In alternativa i pasti dovranno essere consumati all’interno delle classi. In ogni caso se dal Governo imporranno l’obbligo dell’utilizzo delle monoporzioni allora ci sarà un sicuro aumento del costo dei pasti. Costi che cercheremo in ogni modo di coprire con le risorse dell’ente per non gravare sulle tasche delle famiglie. Però in questo momento non ci sono prescrizioni chiare in merito. Rimaniamo alla finestra sperando di avere al più presto delle istruzioni chiare”. La norma del distanziamento sociale di almeno un metro è quella che complica tutto. Anche il trasporto degli studenti sui mezzi pubblici. Prima dello scoppio della pandemia il Comune forniva a circa 60 bambini un servizio di trasporto per mezzo di due scuolabus. Ora sarebbero necessari quattro pulmini per trasportare lo stesso numero di utenti mantenendo le distanze di sicurezza. E, anche in questo caso ci sarebbe un aumento del costo del servizio. L’amministrazione non rinuncia al servizio di pre e post scuola, ma sarà più “selettivo”. Infatti nelle tre aule a disposizione non potranno più essere accolti tutti i bambini che, nell’arco dell’anno, oscillano dalle 60 alle 80 unità. Troppi per gli spazi a disposizione considerando il rispetto del distanziamento sociale. “Purtroppo non tutti potranno usufruire del servizio – spiega l’assessore – e saremo costretti, se non cambiano le cose, a fare delle scelte. Daremo precedenza ai portatori di handicap e ai bambini i cui genitori lavorano entrambi senza la possibilità di accedere allo smart working”. Ancora più incertezza, se possibile, regna sull’asilo nido comunale. Non c’è infatti alcuna data sicura per l’apertura del servizio. “E’ impossibile – aggiunge l’assessore Luigi Tarantola – pensare al distanziamento sociale quando si parla di bambini da zero a tre anni. Evidentemente hanno bisogno di essere presi in braccio e di molta attenzione. Spero che il ministero ci dica al più presto come fare. Intanto l’amministrazione ha già compiuto tutte le azioni in suo potere. Tutti i giochi e i fasciatoi sono stati sterilizzati e incellophanati. I posti a disposizione ridotti da 34 a 25 per garantire il rapporto tra bambini a maestre imposti dal ministero. Infine ricordo che ci sono ancora 4 posti disponibili”.Luca Degrand