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Si torna a parlare di Isola, l’EP pubblicato lo scorso anno dalla mente creativa della cantante mortarese Caterina Comeglio. Uscito il 7 ottobre su tutte le principali piattaforme di streaming musicale, era stato dato già qualche saggio con un video musicale uscito, invece, a giugno. Si tratta del videoclip di ‘‘La mia compagna bionda’’ girato dalla troupe di un’altra mortarese, Sara Protti.
Sia l’album che il video sono in lizza per due diversi concorsi. L’EP in sé è in gara per il premio Buscaglione, giunto alla sua settima edizione. Un premio che vuole promuovere a livello nazionale la musica cantautoriale per creare una solida rete professionale di musicisti di alto livello sul territorio italiano. Ogni angolo dell’Italia viene sondato alla ricerca dei talenti della penisola per essere messi in concorso fino al raggiungimento della fase finale in cui ci si potrà aggiudicare il primo posto, determinato anche dai ‘‘televoti’’, e il premio della critica. Il Premio si svolge con cadenza biennale a Torino ed è intitolato a Fred Buscaglione per coltivare la memoria del musicista. Si capisce che il concorso sia un’alternativa meno pomposa e commerciale rispetto ai grandi format televisivi, per scoprire talenti musicali autentici.
L’EP di Caterina Comeglio ha tutte le carte in regola per poter fare bene. Costituito da sei brani, ‘Isola’, ‘La mia compagna bionda’, ‘Perfetto momento’, ‘Rane’, ‘Latte intero’ e ‘Mentre gli altri’, la musicista mortarese ha messo dentro tutta sé stessa, senza indugi: i disagi di una donna, i suoi conflitti, le sue aspettative, i conflitti con la società, le amare scoperte, la ricerca della propria identità. Tutto corredato da musicisti di notevole livello della scena milanese, che hanno saputo gestire i diversi generi e stili che Caterina Comeglio ha voluto mettere in campo.
Il videoclip di ‘La mia compagna bionda’ non è da meno, anzi, pensa davvero in grande. È a concorso per un festival cinematografico londinese importante: il ‘‘London Lift-Off Film Festival’’ nella sessione mensile che è definita ‘‘Lift-Off Film Filmmaker Sessions’’. Un modo per promuovere internazionalmente il proprio lavoro e lanciare la carriera cinematografica e farsi vedere per quel che si vale.
‘‘È una bella opportunità – spiega Sara Protti – perché c’è la possibilità di poter far conoscere e cominciar a far conoscere i propri lavori a una platea internazionale. Noi ci abbiamo creduto e abbiamo messo a concorso la vidoclip di ‘La mia compagna bionda’. È un po’ un azzardo perché rispetto a quanto va perlopiù adesso, è impostato su un’idea molto differente. È un piano sequenza anzitutto, quindi un’unica ripresa  senza soste, in una sola camera chiusa che conteneva tutti gli oggetti che compaiono nei brani di Caterina’’. Un lavoro che osa e che si distingue da tutti quelli alla moda che propongono estetismi senza una vera volontà di narrazione o vera coerenza con quanto detto nei brani musicali. ‘‘Il lavoro – spiega diveritita – è stato girato di notte, in cinque ore, perché per motivi personali io e Caterina non ci saremmo più potute incontrare a breve. Lei è stata bravissima, mentre io e la troupe ci siamo fatti trovare pronti con un grosso lavoro di preproduzione e un’attrezzattura molto performante e che sapevamo ci avrebbe garantito da subito i risultati desiderati. Lei ha saputo mettere in campo tutta sé stessa, siamo riuscite a fare tutto come sperato senza problemi di sorta. Ha accolto l’idea, per me importante, di essere da sola in quella stanza senza la presenza del fidanzato che viene citato nel brano. Solo lei e i suoi oggetti’’.
Una comunanza di intenti che crea un’ottima sintonia tra le due artiste, l’una della musica’ e l’altra del cinema. Giovani e intraprendenti, sperimetatrici, audaci. ‘‘Siamo già al lavoro su un altro progetto – conclude Sara Protti – ma con carattere differente. Sarà girato in esterna, con un carattere più intimistico’’. 

Vittorio Orsina