Missione su Marte a Mede? Il Tassiello Trio il pianeta rosso lo ha già occupato con il sound multimediale
MEDE – Un concerto multimediale. Si potranno ascoltare tutte e sette le tracce dell’ultimo album, “Occupy Mars”, e durante gli intermezzi gli spettatori vedranno diapositive a tema “Marte”, il fil rouge del progetto stesso. Dopo l’uscita del 15 marzo, il Tassiello Trio propone l’album dal vivo. Dopo la prima data di Vigevano, arriva quella a Mede domenica 16 aprile alle 16, al teatro Besostri. Con Tassiello, batterista lomellino e leader del progetto, si esibiranno i fidi Gigi Andreone, bassista, e Alberto Sempio con la sua chitarra. Inoltre, il flauto dell’ospite Giulio Visibelli.
“Eseguirò – spiega - soltanto le sette tracce dell’album, e stop. Sarà un concerto-documentario, perché tramite le immagini presenti anche all’interno del compact disc fisico spiegherò la genesi di ogni singola composizione. Sarà anche possibile acquistare la propria copia”.
L’evento è organizzato insieme alla scuola musicale Tetracordo di Mede, dove lo stesso musicista classe 1983 insegna batteria. “Occupy Mars”, pubblicato per l’etichetta Ultra Sound Records e prodotto insieme a Greenwood, è classificabile come fusion. L’ispirazione evidente è quella di Frank Zappa. Musica realizzata da professionisti navigati, con competenza ma anche passione. Non sono suoni freddi: nulla è tolto al piacere dell’ascolto. Una genesi pensata, lunga. “ho detto al chitarrista: fai un assolo che spiazzi l’ascoltatore. È un brano rock ma poi parte quella chitarra che non c’entra assolutamente nulla, come un tir che entra contromano in autostrada. Però è calibratissima”.
Da queste parole, con cui Renato Tassiello descrive il singolo di lancio che dà il titolo all’album, “Occupy Mars”, si capisce lui e gli altri si siano divertiti parecchio. L’obiettivo dichiarato era fare meglio dell’esordio “Il Sognatore”, di cui quest’album rappresenta il secondo capitolo... ma su Marte. Musica registrata a distanza nel senso che ogni musicista era solo, e tutto è stato poi montato insieme. Quasi due anni di lavoro totale con due singoli, “Iccupy Mars” e “Scott Kellt”.
“Vorrei uscire dai canoni: sapendo che nella musica è già stato fatto tutto – aggiunge - a me piacerebbe lasciare un segno e innovare ancora, o perlomeno fare qualcosa di diverso. Sperimentare, essere più creativi possibile”. Un album-documentario, che all’interno del libretto del cd (per questo il suggerimento è di comprarlo nel formato “fisico” e non limitarsi all’ascolto web) vede anche spiegazioni dettagliate e un concept sulle fasi della conquista di Marte. Per render- si conto della complessità tecnica, basti pensare come la batteria sia assemblata con pad elettronici: centraline che danno effetti sonori diversi a ciascun tamburo e un mix tra un set acustico e uno elettronico.