Ingerenza di Regione Piemonte: ora pretende di dettare legge all’Est Sesia, risicoltori in rivolta
Ritiro della delibera che introduce la turnazione dell’acqua in risaia: questa la richiesta della Regione Piemonte chiederà al consorzio irriguo Est Sesia, con sede centrale a Novara. Lo ha anticipato lunedì sera Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, nella riunione degli agricoltori novaresi tenutasi alla cascina Gargarengo di Vicolungo. L’assemblea dei delegati dell’Est Sesia, presieduta dal lomellino Camillo Colli, aveva approvato un regolamento che, in caso di riduzione della disponibilità d’acqua del 70%, destinerebbe il restante 20% alla Lomellina e il 10% al Novarese. I voti favorevoli erano stati 58, 14 i contrari e otto gli astenuti. I novaresi hanno sottoscritto un documento poi consegnato a Cirio. “Scriverò al presidente di Est Sesia – ha detto Cirio – per chiedere il ritiro entro sette giorni di una delibera ingiusta che limita la distribuzione dell’acqua. Se il consorzio accetterà con la volontà di sedersi intorno a un tavolo di confronto, la Regione si farà garante di una soluzione. Se invece la risposta sarà negativa, faremo ricorso al Tar, procedura che nello specifico prevede anche una sospensiva”. La platea dei risicoltori novaresi aveva chiesto a gran voce anche il commissariamento dell’ente interregionale, ma Cirio ha frenato. “Non è nelle nostre intenzioni – ha chiarito – perché questo atto prevede il sostegno di Regione Lombardia ed è improbabile che questo possa accadere”. Dal presidente Colli “al momento nulla da commentare”. Dalla Lomellina arriva la replica di Marta Sempio (nella foto), imprenditrice agricola e presidente di Confagricoltura Pavia. “Stupisce e preoccupa – dice – l’inspiegabile, quanto inopportuna, intromissione della politica piemontese nella vita di Est Sesia, consorzio irriguo di diritto privato i cui utenti meritano pari trattamento. Nel 2022 in provincia di Pavia la produzione media di riso per ettaro è risultata di ben 36 punti percentuali in meno di Vercelli e del 18% in meno di Novara. Ricordo poi che la turnazione proposta da Est Sesia è stata approvata dalla maggioranza assoluta dei delegati, unico soggetto deputato a deliberare in merito. E lo slogan dell’acqua tolta a nord per darla a sud è smentito dall’attenta lettura del regolamento appena approvato perché la turnazione interviene solo in caso di gravissima siccità, con riduzioni superiori al 65%: situazione che negli ultimi trent’anni si è verificata solo nel 2022”.
Sempio fa poi presente che le portate veicolate per mantenere attiva la rete irrigua della Lomellina, per consentirle di avere condizioni il più possibile paritarie rispetto alla porzione novarese, sono appena il 2% della competenza irrigua, pari a circa tre metri cubi al secondo. “Tre metri cubi è la portata di un cavo irriguo minore: questo è l’oggetto del discutere – prosegue Sempio – Se si fosse compreso il regolamento, probabilmente non si sarebbe innescata una guerra tra territori che fa male a tutti. Il tema vero è garantire equità tra l’uso agricolo e idroelettrico, e i consorzi: non affidarsi a slogan che i numeri poi smentiscono senza possibilità di appello”. E da Mortara il risicoltore Luigi Ferraris, titolare di cascina Alberona, mastica amaro: “Senza acqua, non ci sarebbe riso ma nemmeno mais o soia. Forse Novara vuole che la Lomellina diventi un deserto?”.
Umberto De Agostino