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SIENA – Ora il quadro è completo. Con l’estrazione di domenica scorsa, 9 luglio, è stato completato il lotto delle 10 contrade che prenderanno parte al Palio di Siena del prossimo 16 agosto. Tartuca, Chiocciola e Giraffa, in rigoroso ordine di estrazione, sono andate ad aggiungersi alle sette contrade che correranno “d’obbligo”  la carriera di mezz’agosto: Aquila, Bruco, Drago, Istrice, Oca, Pantera e Torre. 
Con la decina al gran completo, Marco Lodola, potrà ultimare il drappellone dedicato alla Madonna Assunta. 
Nato a Dorno, classe 1955, Marco Lodola è tra i fondatori del Nuovo Futurismo. Impatta sul grande pubblico nel 1998, realizzando la doppia copertina del cd “Gli anni” degli 883. Le sue opere sono esposte in molte importanti città d’arte, da Roma a Vienna, da Milano a Parigi, da Madrid a Firenze, e in mezzo mondo: Brasile, Messico, Svizzera, Russia, Argentina, Corea del Sud, Singapore, Qatar. Portano il suo nome progetti per importanti industrie, tra le quali: Swatch, Coca Cola, Harley Davidson, Ducati, Citroen, Fiat, Valentino, Coveri e Dior. In occasione dell’appena concluso 73esimo Festival della canzone italiana di Sanremo, ha partecipato al Dopofestival VivaRai2 Viva Sanremo, in onda su Rai Uno, di Fiorello e Luca Tommassini allestendo la scenografia con delle sculture luminose. Marco Lodola, nel 2006, realizzò anche il manifesto che celebrava il 40esimo anniversario della sagra del salame d’oca di Mortara.
Lo scorso 14 febbraio la giunta comunale di Siena, guidata dall’ex sindaco Luigi De Mossi, aveva deliberato l’affidamento del prestigioso incarico all’artista lomellino. 
Siena è stata per mesi illuminata dalle opere di Marco Lodola con la mostra “Dama, cavalieri e nobili destrieri”, inaugurata lo scorso novembre all’interno del complesso museale Santa Maria della Scala, che si completava con le altrettanto suggestive installazioni posizionate in piazza del Campo, nella loggia della Mercanzia e alle logge del Papa, dove forme e cromatismi amplificavano il fascino del centro storico cittadino. 
Per Lodola è una sfida artistica molto particolare: il drappellone verrà presentato, come da tradizione, il 10 agosto nel cortile del Podestà. E, sempre da tradizione, potrà anche essere fischiato qualora non dovesse soddisfare i gusti dei senesi.

“Cencio”, istruzioni per l’uso: cosa deve necessariamente essere raffigurato

SIENA – Il drappellone o palio, chiamato dai senesi “il cencio”, rappresenta il premio da consegnare alla Contrada vincitrice della corsa del 2 luglio e del 16 agosto. Il Palio consiste in un dipinto originale su stoffa (seta) ed ha una dimensione particolare: quella di un rettangolo allungato. Il suo valore è unico. L’iter che un artista deve seguire nella realizzazione del palio è rigidissimo, perché si deve rispettare una precisa iconografia che prevede alcuni simboli sacri, in quanto il Palio di luglio è dedicato alla Madonna di Provenzano e quello di agosto all’Assunta e viene dipinto da un pittore non senese.
Tra i tanti grandi artisti di fama internazionale, anche il celebre pittore Botero si è cimentato nell’impresa di dipingere un Palio. La seta dipinta è sorretta in verticale su di un’asta alabardata bianca e nera e sormontata da un piatto d’argento, con due pennacchi bianchi e neri che scendono lateralmente. Il palio resta di proprietà della Contrada, così come l’asta e i pennacchi. Il dipinto deve raffigurare in maniera obbligatoria gli stemmi del Comune, quelli dei Terzi della città, quello della provincia, quello della Repubblica di Siena e dei richiami ai simboli o ai colori delle 10 contrade che si contendono la vittoria.