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NOVARA - L’Est Sesia dichiara lo stato d’emergenza introducendo da oggi le turnazioni, con riduzioni fino all’80% delle portate, per garantire l’ultima parte della stagione agraria nelle risaie di Lomellina e Novarese: risaie che richiedono ancora un paio di cicli d’irrigazione per arrivare a maturazione.
E il consorzio irriguo presieduto dal lomellino Camillo Colli (nella foto) coglie l’occasione per accusare il Consorzio del Ticino, ente regolatore del lago Maggiore da cui esce il Ticino, che avrebbe favorito il settore turistico del lago. Sotto l’aspetto tecnico, il primo turno dell’erogazione dell’acqua per le risaie interesserà, da giovedì 10 agosto e per i successivi cinque giorni, la roggia Busca a valle del canale Cavour e i cavi della zona Montebello e del diramatore Vigevano: al termine, le erogazioni saranno ridotte a portata minimale sino al successivo turno senza possibilità di prelievo. In aggiunta, le aste dei cavi Busca, Piatti, Cattedrale, Nibbia, Panizzina, Dassi e Ricca, a valle del canale Cavour, manterranno le attuali dotazioni idriche per cinque giorni da giovedì 10 agosto, ma, al termine, anch’esse saranno ridotte a portata minimale sino al successivo turno senza possibilità di prelievo.
Il secondo turno riguarderà le aste del canale Regina Elena, del diramatore Alto Novarese, della roggia Biraga a valle del Cavour, del diramatore Quintino Sella e dei subdiramatori Pavia e Mortara, che saranno sottoposte a portata minimale sino al successivo turno senza possibilità di prelievo. La piena disponibilità idrica ritornerà martedì 15 agosto. Il commento dell’Est Sesia è tranciante.
“Oggi – spiega il consorzio – si sta consumando un ennesimo brutto capitolo per l’agricoltura dei nostri territori, passati all’ultimo posto della catena dei bisogni e delle priorità perché, dopo il consumo idropotabile, dovrebbe venir l’agricoltura. Invece, oggi si scopre con stupore che il programmato e possibile raggiungimento di quota - 0,50 metri sullo zero idrometrico all’idrometro di Sesto Calende, oggi a - 0,30 metri, è impedito dal fatto che non si potrebbe oltrepassare la quota di - 0,40 metri, pena la difficoltà per grandi imbarcazioni turistiche di attraccare e navigare sul lago Maggiore. Quindi, dietro le forti pressioni degli imprenditori e dei politici del lago, destate dall’approssimarsi delle feste ferragostane e dal timore di ledere gli interessi turistici, è giunta la decisione del Consorzio del Ticino di far togliere 60 metri cubi complessivi dalle dispense irrigue erogate, equamente ripartiti tra le sponde lombarda e piemontese, con l’ipotesi di togliere ulteriormente portata nel caso che la discesa verso il - 40 non fosse sotto controllo”. Alle numerose richieste di Est Sesia di attendere qualche giorno sulla richiesta di vedersi privare di 30 metri cubi al secondo dall’imbocco del canale Regina Elena, il Consorzio del Ticino ha opposto un rifiuto attivando le riduzioni da monte e costringendo Est Sesia a manovre compensative di diminuzione della portata del Regina Elena. Questo per non incidere negativamente sulle derivazioni irrigue della sponda pavese del Ticino, che avevano già effettuato la diminuzione, “esponendo potenzialmente i consorzi Naviglio Grande ed Est Ticino Villoresi a un’inutile guerra fratricida”.
A questo punto Est Sesia, anche in qualità di utente del Consorzio del Ticino, “chiede con forza alle istituzioni e alla politica di stabilire l’ordine prioritario dei valori e di dare regole e limiti chiari che permettano la corretta pianificazione dell’acqua”.
Da ultimo alcune domande sul filo dell’ironia: “I limiti della regolazione sono +1,35 e -0,50 o +1,25 e -0,40? A quanti quintali di riso italiano bisogna ora rinunciare per il comparto turistico? Il riso prodotto sulle nostre tavole deve provenire dal territorio o dall’estero? La buona qualità ambientale dei corpi idrici si ottiene controllando i processi di depurazione degli scarichi che sversano nei fiumi o lasciando più acqua in alveo (cioè impedendo agli utenti agricoli di derivarla) per diluirli? La buona riuscita delle feste ferragostane vale gli ingenti sacrifici del comparto agricolo?”.

Umberto De Agostino