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VIGEVANO - Sottoporsi alle ecografie e diventare mamme a Vigevano, ma in generale in tutto il territorio pavese, sta risultando sempre più complicato. Tanto che, l’utenza spesso riesce a trovare e fissare degli appuntamenti per sottoporsi alle visite a parecchi chilometri di distanza rispetto al proprio luogo di residenza. Le ecografie per la gravidanza, quelle coperte dal servizio sanitario nazionale, sono tre ed è necessario prenotarle in momenti specifici della gravidanza. Sono diverse le segnalazioni e le situazioni di disagio che vivono le future mamme a causa di questa problematica.
Nella città ducale i posti sono davvero limitatissimi, mentre dalle strutture sanitarie di Stradella e Voghera non giungono informazioni precise. Sempre diverse donne che necessitano di sottoporsi a dei controlli ecografici, hanno riscontrato di come vengano date informazioni ambigue quando si prenota attraverso il numero verde. L’utenza chiede risposte, per ricevere un servizio che dovrebbe essere sempre e comunque garantito.
“La carenza di posti disponibili, per questo tipo di esami – ci tiene a precisare Asst Pavia - è presente in tutto il territorio nazionale, sia per la competenza richiesta da parte degli operatori, che per la durata dell’esame in sé, particolarmente complesso e delicato. Persiste la difficoltà sia a livello nazionale che locale, di reperimento dei professionisti da dedicare a questi servizi”.
Insomma, l’azienda sociosanitaria territoriale di Pavia ammette che sussista un problema legato alla carenza di personale sanitario specializzato nello svolgere questo tipo di visite. Tuttavia, Asst pone anche l’attenzione sul fatto che «tutte le nostre agende, come prescritto dalla Regione Lombardia, sono aperte all’intera utenza regionale, per cui non è infrequente (circa il 30% dei casi) che le prenotazioni giungano da posti lontani da Vigevano, e da donne che non espleteranno il parto presso il nostro ospedale, per un totale di duemila prestazioni all’anno».  Quello di Vigevano rimane ad ogni modo un centro ostetrico di primo livello “con un numero di parti che si aggira attorno ai 500 all’anno – fanno sapere da Asst Pavia – alcune ecografie ostetriche richiedono una competenza ultraspecialistica (1° trimestre e 2° trimestre o morfologica) e a questo compito sono dedicati tre ginecologi, impegnati in tre sedute settimanali di 8 ore ciascuna. Insieme all’ecografia del primo trimestre, viene eseguito anche il test combinato per le patologie cromosomiche (bitest) a cui fa seguito, se necessario, il test sul Dna fetale assicurato gratuitamente dalla Regione Lombardia, a partire da ottobre 2022”. 

Edoardo Varese