Il Palio di Lodola raccoglie applausi a Siena
SIENA - L'aureola gialla, la veste rossa e il manto blu. E' l'Assunta vista da Marco Lodola. Una Madonna che si eleva sopra il popolo nel drappellone realizzato dall'artista lomellino di fama internazionale. Alle 19 di oggi, giovedì 10 agosto, è stato presentato il cencio che andrà alla contrada che si aggiudicherà la carriera di mezz'agosto. Annunciato dallo squillo delle chiarine, il drappellone ha fatto il suo ingresso nel cortile del Podestà accompagnato dal lungo applauso dei presenti.
Nessuna sorpresa: è un drappellone pop. Un drappellone in perfetto stile Lodola
Il sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, ha aperto gli interventi notando come apparisse evidente lo stilema inconfondibile dell'artista. "Abbiamo davanti a noi giornate intense, segnate da emozioni altalenanti e segnate da un tripudio di colori. - ha commentato il sindaco - Quegli stessi colori brillanti che si vedono nell'opera di Lodola. Il cavallo, che ci richiama quel Pegaso che per molto tempo abbiamo visto in piazza, è nero: luci e colori sono tutti per la gente".
La Vergine Assunta, nella tela di Lodola, si eleva sopra un tappeto di persone. Tutte senza volto, ma tutte con un volto: il volto dei senesi di ieri, di oggi e di domani. Il Palio, infatti, non ha tempo. Non è un richiamo ad un glorioso passato, ma è una storia tutta da scrivere che vive il presente e si protrae verso il domani. Ieri, oggi e domani sono tutti in quei "non volti" che illuminano il drappellone con la loro passione. Con le loro storie: tutte diverse, ma tutte uguali e segnate dal senso di appartenenza a Siena. Tutti volti che si riconoscono in quel "per forza e per amore" intonato dai contradaioli.
"E' un drappellone pop, perché pop è l'arte di Lodola. Il suo stile, infatti, è rivolto a tutti. - così Benedetto Cristofani durante la presentazione - Questo cencio, proprio come le vetrate delle cattedrali medievali, racconta una storia e la racconta a tutti quelli che lo osservano. Il cavallo e il popolo sono gli elementi centrali".
In ultimo l'intervento dell'artista. Marco Lodola ha voluto ringraziare il sindaco Nicoletta Fabio, ma anche il suo predecessore Luigi De Mossi che aveva commissionato l'opera, tutto lo staff del Comune di Siena e quello del suo studio. Poi, una dedica speciale: "Voglio dedicare questo drappellone ad un mio caro amico che non è più con noi: Bruno Arena. - ha spiegato Lodola - Bruno è stato un grande contradaiolo e più volte ci siamo detti che saremmo venuti a Siena insieme. Oggi anche lui è qui con noi".
Ora il Palio entra nel vivo: domani e sabato si svolgeranno le cosiddette prove di notte. Poi, domenica 13, la tratta e l'assegnazione dei cavalli alle 10 contrade che prenderanno parte alla carriera del 16 agosto: Torre, Drago, Bruco, Pantera, Oca, Aquila, Istrice, Tartuca, Chiocciola e Giraffa. Domenica sera la prima prova, poi due prove al giorno fino alla provaccia del 16 mattina. E nella serata di quel giorno, il drappellone di Lodola troverà una nuova casa.
La mostra
Si chiama “Marco Lodola. Luci a palazzo” ed è la mostra ospitata da Palazzo Sansedoni. L’esposizione artistica ha aperto i battenti lunedì 7 agosto e sarò aperta al pubblico fino a giovedì 31. Sarà possibile visitare l’esposizione dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 16 alle 18, ad ingresso libero, ad eccezione del 14 e 15 agosto dalle ore 10 alle 13. La mostra sarà, invece, chiusa nei giorni 16 -17 -18 agosto e riaprirà regolarmente il 21 agosto.
Come da tradizione Palazzo Sansedoni, sede della Fondazione Mps, ospita una selezione di opere del pittore incaricato di realizzare il drappellone dell’Assunta. Una serie di sculture luminose sarà collocata all’interno del prestigioso palazzo dando vita a suggestivi cromatismi e commistioni con le già presenti opere della Collezione della Fondazione Mps. Dopo la presentazione del Drappellone, la rassegna verrà arricchita anche con una decina di disegni preparatori per il Drappellone stesso. Questi disegni potranno anche essere ammirati presso la galleria d’arte Il Portale a Pavia, in corso Strada Nuova 31.
Vittorio Testa