Giornata della memoria: l’Anpi tiene vivo il ricordo alla pietra d’inciampo
La sezione Anpi di Mortara “Fratelli Capettini” sarà protagonista di numerose iniziative in occasione della Giornata della memoria, istituita per commemorare le vittime dell’Olocausto. Sabato 27 gennaio, alle ore 11, è prevista davanti alla pietra d’inciampo dedicata a Cesare Capettini, nel piazzale antistante la stazione di Mortara, una cerimonia di commemorazione per ricordare tutti i perseguitati politici, gli antifascisti, gli ebrei, i rom e sinti, i diversamente abili, gli omosessuali e i deportati vittime della persecuzione nazifascista. Domenica 28 gennaio alle 16 e 30 a palazzo Cambieri è in programma, invece, una riflessione sui Cpr (Centri permanenti per il rimpatrio), luoghi dove ancora oggi in Italia i diritti umani vengono negati nell’indifferenza generale. La sezione Anpi di Mortara presenterà in questa occasione il monologo teatrale «Reietti», a cura di Oscar Agostoni. Seguirà l’intervento di Anna Camposampiero, attivista della «Rete mai più lager - no ai Cpr».
“Il 27 gennaio – dichiara Massimiliano Farrell, presidente della sezione Anpi «Fratelli Capettini» di Mortara – un sano imperativo della memoria porterà nelle case, nelle scuole, nelle strade volti e storie degli ebrei deportati e sterminati nei campi di concentramento nazisti, dei politici e militari deportati e uccisi anch’essi e di tutti coloro che si opposero fino al sacrificio della vita a questo orrore. Il 27 gennaio raduniamoci tutti insieme intorno alle pietre d’inciampo, a quei segni tangibili della memoria dove sono impressi i nomi delle vittime. Ricordiamoli, raccontiamo, leggiamo la loro storia, o anche solo il loro nome e se qualche pietra dovesse essere sporca, puliamola”. La memoria storica, tuttavia, non può non essere accompagnata anche da una riflessione sull’attualità.
“Per questo motivo domenica 28 – prosegue Massimiliano Farrell – rifletteremo su come l’indifferenza molto spesso si può intravedere anche in numerose e drammatiche vicende di oggi. I Cpr (Centri di permanenza per il rimpatrio), di cui andremo a parlare, sono presenti in molte città italiane, ma spesso ci passiamo di fronte e neanche li vediamo. Sono luoghi impenetrabili per la società civile, dove vengono rinchiuse persone che non hanno commesso nessun reato, ma solo irregolarità amministrative legate al permesso di soggiorno. Dei Cpr sappiamo poco, poche immagini che riescono a varcare il muro che li separa dalla realtà intorno. Immagini condivise quasi clandestinamente dalle persone che vi si trovano all’interno e che testimoniano violenze e soprusi. Pochissimi vogliono parlare dei Cpr perché è una vergogna del nostro ordinamento giuridico e del nostro vivere civile.
Una macchina multicefala gestita da aziende private che trasforma la detenzione di migranti in un grosso business finanziario”. L’attore Oscar Agostoni, per far luce su questi luoghi, affronta una ricerca anomala, a metà strada tra teatro di narrazione e indagine giornalistica.